Giancarlo Pittelli
1 minuto per la letturaCATANZARO – Il Tribunale penale di Vibo Valentia ha concesso di nuovo gli arresti domiciliari all’avvocato e ex parlamentare di FI Giancarlo Pittelli, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e imputato chiave del maxi processo Rinascita per il suo presunto ruolo di cerniera tra massoneria e ‘ndrangheta.
E’ stata accolta l’istanza dei difensori, gli avvocati Salvatore Staiano e Guido Contestabile.
Per il collegio presieduto da Danila Romano «il tempo trascorso dall’applicazione della massima misura custodiale nonché il complessivo comportamento dell’imputato possono far esprimere, allo stato, un giudizio prognostico favorevole di resipiscenza di Pittelli in punto di futuro rispetto delle prescrizioni sullo stesso gravanti».
Come si ricorderà, la Dda di Catanzaro aveva disposto la custodia in carcere rilevando un aggravamento delle esigenze cautelari poiché Pittelli aveva inviato una lettera al ministro per il Sud Mara Carfagna «in violazione del divieto di interlocuzione con soggetti terzi da quelli con lui conviventi».
Pittelli potrà lasciare il carere di Melfi e tornare nella sua abitazione. Nei giorni scorsi avevano rivolto un’interrogazione al ministro della Giustizia, Marta Cartabia, i parlamentari Riccardo Magi, Enza Bruno Bossio e Roberto Giacchetti.
Pittelli dal 12 gennaio aveva avviato lo sciopero della fame. In suo favore è stata lanciata una raccolta di firme che ha raccolto 1500 adesioni tra cui quelle di 30 parlamentari.
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