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Carabinieri sul luogo del ferimento

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VIBO VALENTIA – Compariranno oggi davanti al gip di Vibo i due indagati accusati del tentato omicidio a colpi di pistola dei due cognati Aldo Barbieri e Pietro Perugino avvenuto martedì scorso a Portosalvo, frazione di Vibo Valentia.

Ferimento avvenuto al culmine di un diverbio tra le vittime e Antonio Ciliberto, considerato l’esecutore materiale, e Vincenzo Porretta, finiti agli arresti operati dai carabinieri su mandato della Procura guidata dal capo dell’ufficio requirente Camillo Falvo.

Nel corso dell’interrogatorio davanti al pm Maria Cecilia Rebecchi e agli inquirenti della Benemerita, Ciliberto ha fornito la propria versione dei fatti affermando di essere stato lui stesso, insieme all’amico, vittima di un’aggressione da parte dei due cognati imprenditori e, aspetto di particolare rilevanza, di aver sfilato la pistola dalle mani di uno dei rivali durante una colluttazione, quindi in netto contrasto con la ricostruzione della dinamica operata dai carabinieri. 

L’indagato non ha nascosto la sua passione per le armi che utilizza a livello amatoriale ma ha voluto fare chiarezza su quella che è stata a suo parere la dinamica dei fatti. Sempre durante l’interrogatorio alla presenza dei propri legali di fiducia, gli avvocati Gianluca Policaro e Alessio Di Prima, Ciliberto ha collaborato con gli inquirenti, conducendoli sul luogo in cui si sono verificati i fatti spiegando loro le fasi del ferimento e indicando l’arma con la quale ha sparato. Arma che, tuttavia, non è stata ancora rinvenuta. Per quanto riguarda il movente del tentato omicidio, questo risiederebbe in questioni di natura privata.

Intanto salgono a tre gli indagati nella vicenda perché la Procura di Vibo avrebbe indagato un altro soggetto con l’ipotesi di reato di favoreggiamento. In base a quanto è stato possibile apprendere questa persona è sospettata di aver manomesso l’impianto di videosorveglianza che dà sulla strada a vicolo cieco in cui è presente la panetteria teatro della vicenda. 

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Stefano Mandarano

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