Nicola Gratteri
1 minuto per la letturaLAMEZIA TERME – Con l’impianto accusatorio che ha retto al vaglio del gup distrettuale, Nicola Gratteri può ritenersi ampiamente soddisfatto anche perché – avrà modo di spiegare – le 19 assoluzioni riguardano solo posizioni marginali e non è detto che – a motivazioni lette – non si possa proporre Appello.
Presente in aula con la sua squadra, alla lettura del dispositivo, il capo della Dda di Catanzaro ha affermato a processo concluso che quella di oggi «è una sentenza importante: 91 imputati, 70 presunti innocenti condannati, 2 prescritti e 19 assolti sono numeri importanti. Ora, certamente, aspetteremo con attenzione le motivazioni per capire se qualche assoluzione può essere rivista per proporre eventualmente appello».
Per il magistrato, il verdetto del gup Paris «dimostra pienamente il corpo del capo di imputazione. Con 19 assoluzioni su 91 imputati, ritengo che il lavoro svolto dalla Procura sia stato confermato alla grande, soprattutto perché molte di queste assoluzioni riguardano posizioni marginali. La struttura associativa ha retto compiutamente. Quello che era importante è proprio il riconoscimento del 416 bis, nel momento in cui su 91 imputati non c’è nessun assolto per 416 bis, è di buon auspicio per il futuro».
«Questo verdetto – ha aggiunto Gratteri – sicuramente sarà depositato e si chiederà che venga acquisito nel processo che si sta celebrando, sempre in quest’aula, con rito ordinario».
Quindi dal capo dell’Ufficio requirente antimafia uno sguardo al futuro: «Andiamo avanti col nostro lavoro, con serenità, con tranquillità e con la fermezza che serve per un progetto così importante», e un pensiero per la sua squadra: «L’aver messo questi giovani magistrati nel circondario di Vibo, che assieme a quello di Crotone, è quello più delicato e più importante dal punto di vista criminale, non è certo un caso, vuol dire che sono un bravo selezionatore».
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