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Operatori dei media in aula bunker

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Fuori programma, questa mattina in aula bunker a Lamezia Terme, prima dell’inizio dell’udienza del processo Rinascita-Scott, contro le cosche mafiose del Vibonese.

Il tutto nasce dalla presenza di Vincenzo Chindamo, il fratello di Maria Chindamo, l’imprenditrice di Laureana di Borrello, scomparsa nel nulla nel maggio 2016 e per la quale è in corso una indagine per omicidio. L’uomo si stava sottoponendo, nei pressi dell’area riservata alla stampa, ad una intervista nell’ambito di un documentario di caratura internazionale che la Disney Channel sta realizzando sulla ’ndrangheta e, quindi, anche su “Rinascita Scott”.

Una presenza, la sua, che non sarebbe stata ben accolta dai legali degli imputati presenti in aula che hanno manifestato il loro dissenso in apertura di udienza. Da parte sua, il presidente del Collegio giudicante, Brigida Cavasino, ha ribadito che le riprese televisive in aula sono autorizzate salvo la diffusione che potrà avvenire a procedimento concluso. Circostanza, questa, che non ha nulla a che vedere con la presenza in aula di Chindamo.

«Mi sento profondamente amareggiato – ha commentato l’interessato – perché l’intervista è stata effettuata ben prima dell’inizio dell’udienza, tra l’altro in un momento in cui in aula c’erano pochissime persone. Tra l’altro, nel processo in questione non è trattata alcuna situazione che riguarda la scomparsa di mia sorella e pertanto fatico realmente a comprendere la motivazione che ha addotto gli avvocati ad avanzare dei rilievi così marcati».

Su quanto avvenuto si sono dissociati sia il pm della Dda, Antonio De Bernardo, che l’avvocato Giovanna Fronte, parte civile in Rinascita-Scott, che ha così commentato: «Ma quanto fanno paura le parti offese? Fanno paura, tanta paura, anche se sono piccoli, magri, minuti, quasi invisibili perché consumati dal dolore e dal peso della domanda di giustizia che si portano sulle spalle. Fanno paura i loro passi, le loro ombre e il loro respiro. Sono parti eventuali nei processi. Senza di loro i processi non iniziano neppure. Dicono che si fanno avanti solo per ottenere i risarcimenti danni ma del danaro non hanno bisogno, anche perché non devono pagare le laute parcelle che richiedono i grossi avvocati. Fanno paura e quando si ha paura si invoca la legge».

Il documentario della Disney sarà trasmesso sul suo nuovo canale on demand (Disney+), per la regia di Jacques Charmelot, giornalista francese e marito di Lilli Gruber. La produzione si avvarrà della collaborazione di Kairos Group, una Srl di Lamezia Terme leader del settore.

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