Andrea Mantella
1 minuto per la letturaVIBO VALENTIA – Tre assoluzioni e una condanna. Si è concluso così il procedimento con rito abbreviato nato dall’inchiesta sulle presunte false perizie volte a favorire le scarcerazioni di Andrea Mantella e Francesco Scrugli, entrambi di Vibo Valentia, il primo attuale collaboratore di giustizia, il secondo ucciso a Vibo Marina dal clan Patania di Stefanaconi nel marzo 2012.
A tre anni – confermando l’aggravante del metodo mafioso – è stata condannata Santina La Grotteria, 48 anni, di Vibo, all’epoca dei fatti compagna di Mantella. Il pm aveva chiesto per lei 6 anni e 2 mesi. Assolta per non aver commesso il fatto Antonella Scalise, 64 anni, di Crotone (ausiliaria del dottore Massimo Rizzo), per la quale anche il pm Annamaria Frustaci aveva chiesto l’assoluzione. Assolto dal reato di corruzione perché il fatto non sussiste, Mauro Notarangelo, 53 anni, di Catanzaro, psichiatra e consulente di parte.
Il giudice ha escluso l’aggravante del metodo mafioso mentre è andato prescritto il reato di falsa dichiarazione in atti destinata all’autorità giudiziaria. Il pm aveva chiesto la condanna a 4 anni. Assolto dal reato di corruzione perché il fatto non sussiste anche Massimo Rizzo, 57 anni, di Catanzaro.
Anche per lui è stata esclusa l’aggravante del metodo mafioso e prescritto il reato di falsa dichiarazione in atti destinata all’autorità giudiziaria. La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 6 anni e 2 mesi.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA