Il tribunale di Catanzaro
1 minuto per la letturaVIBO VALENTIA – Domenico Mancuso, di 47 anni, fratello di Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, considerato a capo dell’ala armata del clan di Limbadi, è stato rinviato a giudizio, insieme alla madre Giulia Tripodi, 82 anni, con le accuse a vario titolo di riduzione e mantenimento in schiavitù e maltrattamenti in famiglia, aggravate dalle modalità mafiose.
Il gup distrettuale di Catanzaro ha così accolto la richiesta avanzata dalla Dda di Catanzaro in relazione in relazione alle condizioni in cui sarebbe stata costretta a vivere la moglie di Mancuso, Ewlyna Pytlatrz, testimone di giustizia dal 2013 che sarebbe stata sorvegliata e picchiata.
Il reato di usura viene contestato a Roberto Cuturello, 54 anni, di Limbadi, mentre il reato di favoreggiamento in usura ad Antonio Agostino, 63 anni, di Nicotera.
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