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Gli avvocati nell'aula bunker durante il processo Rinascita Scott

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ROMA – Questa prima fase dell’udienza preliminare del processo scaturito dall’operazione Rinascita-Scott, che si sta svolgendo nell’aula bunker del carcere di Rebibbia, a Roma, porta in dote una importante novità che potrebbe aprire rilevanti sviluppi nella lotta alle cosche vibonesi: si tratta della presenza, che appare ormai certa anche se il condizionale è d’obbligo fino alla conferma ufficiale in udienza, di due nuovi collaboratori di giustizia. 

I due soggetti in questione avrebbero entrambi revocato i loro legali di fiducia e si sarebbero collegati in conferenza audio-video da un sito riservato.

Le dichiarazioni e i contenuti della collaborazione farebbero parte di una corposa documentazione agli atti il cui deposito è stato annunciato dal procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri nel corso dell’udiemza di sabato scorso.

Secondo quanto trapelato si tratterebbe di due esponenti delle ‘ndrine vibonesi che negli scorsi mesi e anni hanno già registrato le defezioni con avvio della collaborazione di personaggi del calibro criminale di Andrea Mantella e Bartolomeo Arena che hanno riferito più o meno copiosamente nel corso dei vari interrogatori messi a verbale e ammessi agli atti dell’indagine “Rinascita-Scott”. 

La presenza che, come detto, appare ormai certa di due nuovi collaboratori di giustizia può contribuire dunque a sollevare ulteriormente quel velo di omertà che aleggia sulla ‘ndrangheta vibonese e che le inchieste antimafia di questi anni sono riuscite a squarciare.

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