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L’avvicinamento alla criminalità

Arriva il periodo dell’adolescenza, ma quella di Bartolomeo Arena è diversa dalle altre dei suoi coetanei: a 16 anni chiese infatti ad «Antonio Grillo, detto Totò Mazzeo, che volevo entrare a fare parte della società. Lui, assieme a Nicola Lo Bianco, ne parlò un po’ con tutti, solo che al tempo, siccome ero un poco irascibile, mi rimandarono, perché avevano detto che era ancora troppo presto, che dovevo maturare un altro poco e, quindi, passò un altro po’ di tempo. Poi, verso i 21-22 anni iniziai di nuovo a avvicinare, però a quel tempo i Lo Bianco-Barba erano sempre assoggettati come servi ai Mancuso e, quindi, io non volli essere affiliato a loro perché erano coloro che avevano ucciso mio padre e, quindi, non volevo stare certo sotto a loro, quindi… negli anni sono stato affiliato al gruppo che abbiamo formato tutti insieme con mio zio Domenico Camillò che aveva una dote superiore a tutte le persone di Vibo».

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