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VIBO VALENTIA – Il gup di Vibo, Tiziana Macrì, ha condannato alla pena di 30 anni di reclusione Ezio Perfidio per l’omicidio e la distruzione del cadavere di Stefano Piperno, il mediatore culturale di Nicotera il cui corpo fu rinvenuto completamente carbonizzato all’interno della propria Fiat Panda il 19 giugno del 2018, e i cui familiari si sono costituiti parte civile. Lo stesso magistrato ha contestualmente condannato il padre dell’imputato, Francesco, alla pena di sei anni di reclusione.
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Ha quindi retto in pieno il castello accusatorio realizzato dal pm Filomena Aliberti sulla scorta delle indagini dei carabinieri di Tropea e Nicotera. Mentre Ezio Perfidio rispondeva di omicidio occultamento e distruzione di cadavere, il padre invece di distruzione di cadavere e di alcune cessioni di sostanza stupefacente aggravate dall’art 80, che rappresenterebbero il movente alla base del delitto. Piperno fu sparato e il suo corpo bruciato all’interno della sua vettura, abbandonata nelle campagne di Preitoni di Nicotera.
Il pubblico ministero aveva invocato la pena dell’ergastolo per Ezio Perfidio e la reclusione ad otto anni per Francesco, richieste alla quale si erano associate le parti civili. La difesa, nella persona dell’avvocato Sabatino, aveva contestato gli elementi a carico dei propri assistiti.
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