La sede della Cooperazione Sud per l'Europa
3 minuti per la letturaMILETO (VIBO VALENTIA) – Una doppia sospensione dell’interdittiva emessa dalla Prefettura di Vibo Valentia a carico della società cooperativa Cooperazione Sud per l’Europa di Mileto è giunta negli ultimi giorni.
A due mesi dall’emissione del provvedimento della prefettura, infatti, sono intervenuti «due distinti Organi giurisdizionali – si legge in una nota dell’organizzazione – si sono espressi a favore e hanno decretato la sospensione del provvedimento impugnato».
Nello specifico si tratta di un primo provvedimento assunto il 29 novembre quando «su istanza della stessa Cooperazione Sud per l’Europa, il Tribunale di Catanzaro, Seconda Sezione Penale, ha ammesso la Cooperativa al controllo giudiziario previsto dall’art. 34 bis del Dlgs. 159/2001 e per effetto ha sospeso gli effetti del provvedimento interdittivo», spiegando, inoltre, che «il Tribunale nella motivazioni ha dato atto che: “… i legami parentali richiamati nel provvedimento prefettizio non coinvolgono direttamente i componenti dell’associazione istante“ e che per quanto riguarda i rapporti tra membri della Cooperativa e appartenenti alla criminalità organizzata “si tratta di rapporti troppo lontani e labili per poter far insorgere il sospetto di una intromissione o ingerenza nella gestione della cooperativa, posto che non risulta affatto chiaro da chi tale ipotetico condizionamento potrebbe essere esercitato”».
Inoltre, per il tribunale penale «i controlli richiamati che attestano incontri tra membri della cooperativa e soggetti coinvolti in vicende giudiziarie non sono indicative di una vera e propria collusione con ambienti criminali mafiosi né possono da sole reputarsi sufficienti a far emergere un sospetto di probabili infiltrazioni mafiose, sia perché non risultano confermati rapporti frequenti con esponenti di una specifica cosca sia anche per il fatto che alcuni dei suddetti incontri sono in effetti datati nel tempo e risalenti nel tempo“ e ancora “va evidenziato che nessuno dei componenti della cooperativa risulta coinvolto nell’ambito di operazioni in materia di criminalità organizzata”».
Alla decisione dei giudici penali è seguita quella del Tar di Catanzaro che ha emesso una sospensiva dell’interdittiva evidenziando che «dalla relazione della Guardia di Finanza è emerso che i rapporti della ricorrente con imprese fornitrici “sospette” assurgano per ciascuno degli anni del triennio 2015-2017 a percentuale inferiore all’1% del totale dei propri acquisti».
I giudici amministrativi hanno quindi sospeso il provvedimento della prefettura fino alla discussione nel merito. Oltre al provvedimento della Prefettura, poi, il TAR ha sospeso anche «i provvedimenti di revoca dei contratti emessi dal Comune di Vibo Valentia».
Rispetto alle decisioni dei due tribunali, hanno espresso la propria soddisfazione l’avvocato Mariarosaria Orlando, che ha patrocinato entrambi i giudizi, e il presidente dell’organizzazione Arch. Giuseppe Cosmano.
«Due diversi Tribunali, esprimendosi sulla medesima questione, hanno accolto in toto le richieste della Cooperativa ed hanno accertato come, seppur da un sommario esame, i rilievi posti dalla Prefettura fossero del tutto inconsistenti. In particolare l’accusa di intromissione della criminalità organizzata per tramite di fornitori, a loro volta sospettati di essere in contatto con differenti consorterie, si è dimostrata priva di fondamento, avendo la Cooperativa dimostrato come tutti i propri rapporti economici fossero ispirati a trasparenza. Le due pronunce sono un primo importante passo sulla lunga strada che conduce alla affermazione della totale estraneità di Cooperazione Sud per l’Europa ad influenze malavitose, ripristinando così la percezione sociale dell’immagine della stessa, per come è sempre stata, ovvero ispirata a legalità e correttezza».
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