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La corte d'Appello di Catanzaro

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VIBO VALENTIA – Reggono anche in Appello, davanti la Corte d’Assise, le accuse a carico dei vertici e sodali del clan Patania di Stefanaconi. Una sola l’assoluzione confermata e due rideterminazioni della pena alle quali si aggiunge una condanna all’ergastolo – a fronte dell’assoluzione in primo grado – per Giuseppina Iacopetta, vedova del defunto boss Fortunato Patania, ucciso durante la faida con i Piscopisani. La sentenza è stata emessa intorno alle 17: carcere a vita confermato per i figli della donna: Saverio, Salvatore e Giuseppe Patania, poi per il boss di Limbadi Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, di Nicotera Marina; Cristian Loielo, di Sant’Angelo di Gerocarne; Salvatore Callea, di Oppido Mamertina.

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Rideterminata a 30 anni di reclusione invece la pena a carico Francesco Lopreiato, di San Gregorio d’Ippona e Giuseppe Comito, Vibo Marina (in primo grado condannati all’ergastolo). Confermati i 30 anni, poi, a carico di Cosimo Caglioti così come è stata confermata l’assoluzione per l’imputato Nazzareno Patania, altro figlio del boss ucciso il 18 settembre del 2011 tra Piscopio e Stefanaconi.

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Regge quindi nella sua interezza, ed anzi si puntella ulteriormente, il castello accusatorio messo in piedi dalla Dda di Catanzaro in questo filone degli omicidi della faida scoppiata tra l’autunno del 2011 e l’estate del 2012. Numerosi i delitti contestati, quelli di Michele Mario Fiorillo (16 settembre 2011), Giuseppe Matina (20 febbraio 2012), Francesco Scrugli (21 marzo 2012), Davide Fortuna (6 luglio 2012). Sei invece gli agguati falliti: Rosario Fiorillo (24 novembre 2011), Francesco Calafati (21 marzo 2012), Francesco Scrugli (11 febbraio 2012), Rosario Battaglia e Raffaele Moscato (21 marzo 2012), Francesco Meddis (26 giugno 2012).

Il Collegio dei difensori era composto dagli avvocati Costantino Casuscelli, Francesco Capria, Vincenzo Galeota, Giuseppe Di Renzo, Sergio Rotundo, Guido Contestabile, Francesco Lojacono, Giancarlo Pittelli, Giuseppe Bagnato, Antonio Larussa e Vincenzo Strazzullo.

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