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VIBO VALENTIA – La quarta sezione penale della Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro emessa nel maggio del 2012 per 7 degli 8 imputati per l’omicidio colposo di Federica Monteleone, la 16enne vibonese deceduta il 26 gennaio 2007 a seguito di un black out elettrico in sala operatoria all’ospedale di Vibo Valentia durante un intervento di appendicectomia. Si chiude così, dal punto di vista giudiziario, la storia della giovane vibonese morta durante un banale intervento chirurgico.

Unico annullamento con rinvio per un nuovo processo in Corte d’Appello, la Suprema Corte ha stabilito per l’imputato Alfonso Luciano, ex direttore sanitario dell’Asp di Vibo che in secondo grado era stato condannato ad 1 anno e 4 mesi . 
Confermate invece le condanne per il reato di concorso in omicidio colposo nei confronti di: Francesco Talarico, ex direttore generale dell’Asp di Vibo ( 2 anni e 4 mesi); Roberto De Vincentis, ex direttore dei servizi tecnici dell’Asp (2 anni); Antonino Stuppia, titolare dell’impresa che ha realizzato l’impianto elettrico nella sala operatoria (2 anni); Francesco Costa, anestesista (1 anno e 6 mesi); Pietro Schirripa, ex direttore sanitario dell’ospedale di Vibo (1 anno e 4 mesi); Antonino Bruni, ex consulente tecnico dell’Asp, incaricato di seguire i lavori nella sala operatoria (1 anno e 4 mesi); Nicola Gradia, responsabile dell’area tecnica dell’Asp (1 anno e 4 mesi). Il procuratore generale della Cassazione aveva chiesto l’annullamento con rinvio per l’ex dg Francesco Talarico relativamente al solo reato di tentata concussione ai danni di un dirigente dell’Asp di Vibo.
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