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VIBO VALENTIA –  Il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, e i pm Simona Rossi e Pierpaolo Bruni hanno chiuso le indagini relative alle inchieste antimafia “Black money”, “Purgatorio” ed “Overseas”, dirette a colpire nel marzo nel marzo il clan Mancuso di Limbadi, egemone in provincia di Vibo Valentia, con 38 arresti. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari – riunite le tre inchieste in un unico troncone – interessa complessivamente 46 persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, estorsioni, minacce e detenzione di armi. 

Fra i principali destinatari dell’avviso di conclusione indagini ci sono i boss Pantaleone, detto “Vetrinetta”, ed Antonio Mancuso, Giuseppe Mancuso (figlio del primo), Antonio Maccarone (genero di Pantaleone Mancuso), Giovanni Mancuso (fratello di Pantaleone e Antonio), Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, Agostino Papaianni, Orazio Cicerone (nipote di Antonio Mancuso), Gaetano Muscia, Mario De Rito, Giovanni D’Aloi, Nunzio Callà (latitante), tutti del Vibonese. Conclusione indagini anche per i commercialisti di Catanzaro Ercole Palasciano e Giuseppe Ierace e per gli imprenditori vibonesi: Antonino Castagna, Domenico De Lorenzo, Antonio Mamone e Antonio Prestia (entrambi costruttori), Alberto Caputo di Lamezia Terme e Antonio Velardo di Napoli (latitante).
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