Il vescovo di Mileto Attilio Nostro
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Operazione trasparenza nelle confraternite, il vescovo di Mileto chiede la consegna entro 30 giorni degli elenchi degli iscritti
MILETO (VIBO VALENTIA) – Dopo la condanna della ‘ndrangheta arrivata durante la celebrazione eucaristica dello scorso primo novembre in occasione dell’anniversario della morte di Natuzza Evolo, il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro, è tornato sull’argomento con un’altra dura presa di posizione lanciando una sorta di operazione trasparenza.
Alla vigilia di una delle feste religiose più importanti dell’anno, il Natale, infatti, il presule ha deciso di rivolgere la propria attenzione ad un altro snodo cruciale della religiosità popolare spesso interessato da “presenze” tutt’altro che gradite per come testimoniano le numerose indagini messe a segno negli anni dalla distrettuale antimafia. “Presenze” spesso collegate direttamente o indirettamente alla criminalità organizzata, alla ‘ndrangheta, che inquinano il sentimento di devozione popolare che è proprio delle Confraternite. Il vescovo Nostro quindi ha preso carta e penna ed ha emanato un decreto per avviare l’operazione trasparenza nella composizione delle Confraternite: «associazioni di fedeli laici riconosciute nell’ordinamento italiano che nascono in un contesto ecclesiale chiarissimo» ha spiegato il pastore della diocesi.
IL VESCOVO DI MILETO CHIEDE GLI ELENCHI DEGLI ISCRITTI ALLE CONFRATERNITE
Benché nel testo del decreto non vi sia alcun esplicito riferimento alla criminalità organizzata o alla massoneria, il vescovo Nostro, aprendosi al Quotidiano L’Avvenire, ha precisato come «questo provvedimento mi permetterà di fare una verifica e un controllo di queste importanti realtà. Con l’evidente rispetto della privacy di tutti. Non ha un intento punitivo ma collaborativo, infatti ricordo che questo decreto non esime i priori delle Confraternite dal loro dovere di vigilanza ma lo integra».
Una iniziativa sulla scia delle linee guida “No ad ogni forma di mafie!” adottate dalla Conferenza episcopale calabra nel 2021. Il vescovo in sostanza mira a verificare, anche grazie alla collaborazione delle autorità civili, l’eventuale presenza di incompatibilità personali. Con riferimento non solo a possibili e presunte vicinanze alla ‘ndrangheta ma anche ad altre forme associative potenzialmente deviate. Ad esempio alcune logge massoniche in cui, secondo diverse inchieste della Dda, sarebbero state accertate infiltrazioni di esponenti di spicco della ‘ndrangheta.
«UNA RICHIESTA DI PULIZIA CHE VIENE DAL BASSO»
Sempre all’Avvenire, il vescovo ha spiegato che «le stesse Confraternite mi stanno chiedendo aiuto per abbandonare un vecchio modo di operare, per voltare pagina, disinquinare. Un’opera di liberazione». Quindi quella partita con questo decreto è una «iniziativa a favore degli onesti, per una crescente collaborazione tra il vescovo e le Confraternite. Sono loro ad avermi chiesto di essere vicino, per aiutare». Per questo il presule miletese ha anche lanciato una proposta: «Dobbiamo tornare all’origine delle Confraternite. Sarebbe bello che in un territorio dove la sanità è in difficoltà, le Confraternite tornassero a essere una forza propulsiva a favore degli ultimi, dei poveri, dei più fragili, dei non tutelati».
Andando al dettaglio del decreto, Nostro, ricordando che le Confraternite sono «disciplinate dal codice di diritto canonico e sono soggette alla Vigilanza dell’autorità ecclesiastica competente», ha puntualizzato che proprio all’autorità ecclesiastica, e quindi nella specie all’ordinario diocesano, «spetta aver cura che in esse sia conservata l’integrità della fede e dei costumi e vigilare che non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica”. Questa cura, menzionata dal codice, è in ragione della meravigliosa ricchezza che le Confraternite rappresentano per il tessuto sociale, religioso, storico e culturale».
IL CONTENUTO DEL DECRETO DEL VESCOVO DI MILETO SULLA CONSEGNA DEGLI ELENCHI DEGLI ISCRITTI ALLE CONFRATERNITE
Assodato che è il vescovo l’unico soggetto legittimato ad intervenire, Attilio Nostro ha svelato come «in questi due anni, i miei interventi privati e pubblici in favore delle Confraternite, sono stati tutti indirizzati verso una crescente tutela del buon nome delle Confraternite stesse, improntate al pieno rispetto delle regole comuni e alla massima collaborazione, anche con le autorità civili». Da questo punto di vista egli ha colto «molti segni edificanti di crescita e di avanzamento in questa direzione, a dimostrazione dell’unanimità che lo Spirito Santo sa offrire a chi crede in Dio e si affida a Lui».
Proprio per una maggior tutela della «storia e tradizione di ogni singola confraternita, si pone la necessità di avere a disposizione dati aggiornati sulle singole confraternite». Con il decreto appena emanato, infatti, il vescovo Nostro prescrive ad «ogni Confraternita eretta sul territorio della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, e pertanto soggetta alla mia giurisdizione, di far pervenire alla Curia Diocesana, entro e non oltre trenta giorni dalla recezione del presente precetto singolare, l’elenco completo degli iscritti, tanto congregati che aggregati, elenco che deve comprendere nome e cognome del confratello/consorella, luogo e data di nascita, residenza».
Il vescovo si è detto «certo che tutte le Confraternite, comprendendo benissimo questo spirito di comunione ecclesiale e di collaborazione condivisa con l’Autorità diocesana, sapranno adempiere scrupolosamente e nei tempi stabiliti a quanto intimato in questo precetto singolare. Rammento, inoltre, che questa vigilanza dell’Ordinario non si sostituisce ma integra il dovere di vigilanza a cui sono tenuti gli organismi confraternali preposti».
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