X
<
>

L'intervento dei carabinieri durante la processione

Share
1 minuto per la lettura

ROMBIOLO – Doveva essere una festa dopo gli ultimi anni durante i quali la comunità si è dovuta privare, a causa dell’emergenza sanitaria, di un rito religioso molto atteso: l’Affruntata. E così è stato, ma solo a metà.

A smorzare gli entusiasmi, infatti, per la riproposizione della manifestazione i carabinieri della locale Stazione che a un certo punto hanno bloccato la processione, successiva all’Affruntata. Ma procediamo per gradi.

Ieri mattina tutto era pronto per la rappresentazione dell’incontro tra il Cristo e la Madonna, con San Giovanni a fare da spola tra la madre e il figlio risorto. Rito della “sbilazioni” perfettamente riuscito. E fin qui tutto è filato liscio.

Ma quando i portatori “ufficiali”, ossia quelli i cui nomi sono stati preventivamente comunicati alla Stazione dell’Arma (regola introdotta dalla Diocesi dopo i fatti di Sant’Onofrio, dove le ‘ndrine di quel centro volevano imporre i portatori delle statue) hanno ceduto il posto, come avviene ogni anno subito dopo la “sbilazioni”, ad altre persone, è successo l’imprevedibile.

I carabinieri, infatti, hanno immediatamente bloccato la processione chiedendo spiegazione al parroco, don Pasquale Sposaro, del perché del cambio e contestualmente i documenti dei 12 (4 ad effigie) nuovi e “irregolari” portatori, tra l’altro molti appartenenti alla Congrega. Un riconoscimento che pare non avrebbe portato ad alcun riscontro, con le statue dei santi ricondotte precipitosamente in chiesa.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE