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VIBO VALENTIA – Domenico Letizia è il nuovo presidente della sezione provinciale di Vibo Valentia dell’Associazione nazionale costruttori edili per il prossimo quadriennio. L’elezione di Letizia, che subentra a Gaetano Macrì alla guida dei costruttori vibonesi negli ultimi quattro anni, è giunta al termine dell’assemblea generale dell’Associazione.
Il neo presidente provinciale dell’Ance è laureato in architettura e gestisce insieme al fratello Giuseppe, l’azienda di famiglia Lecogen Srl con sede a San Nicola da Crissa. La pesante crisi economica e finanziaria prima, e la grave emergenza sanitaria oggi – ha detto Letizia – «hanno cambiato in modo radicale la fisionomia del mercato e della struttura delle imprese. Purtroppo specie per il settore delle costruzioni, già gravemente colpito dalla terribile crisi che dal 2008 non era ancora pienamente assorbita, la pandemia ha bloccato tutti i timidi segnali di ripresa che si intravedevano al termine del 2019».
«Non possiamo ignorare come il fallimento di migliaia di piccole e medie imprese – ha aggiunto – abbia sconvolto in modo profondo il tessuto imprenditoriale ed economico del settore edile e dell’indotto della filiera, con ripercussioni enormi sull’occupazione e sulla tenuta economica e sociale soprattutto al Sud. Ritengo però, sia necessario un profondo cambio di passo che la categoria dei costruttori vibonesi e l’intero territorio oggi più che mai, meritano e che deve abbracciare un impegno forte e tempestivo, un’inversione di rotta per risalire la china che deve necessariamente partire da una classe politica coraggiosa e una classe dirigente responsabile a capo di una catena decisionale chiara».
«L’andamento futuro del comparto e dell’intero settore delle costruzioni – ha sostenuto ancora Letizia – dipenderà da molteplici fattori, primo tra tutti la capacità di spendere efficacemente le ingenti risorse europee da destinare agli investimenti e dalla messa in atto di riforme in grado di costruire una prospettiva futura, un’opportunità per questa e per le prossime generazioni».
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