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Il sindaco Maria Limardo

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VIBO VALENTIA – La decisione era stata ventilata già da qualche giorno ma stasera ha assunto i crismi dell’ufficialità. Il sindaco Maria Limardo ha infatti firmato l’ordinanza con la quale dispone la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado di propria competenza su tutto il territorio.

Una decisione dettata dalla presenza di un vasto focolaio, quello di Piscopio con oltre 340 positivi, e dall’aumento dei contagi nelle altre zone del capoluogo, altre frazioni comprese.

Si proseguirà, dunque, con la didattica a distanza ancora per una settimana visto che l’atto amministrativo contempla la chiusura degli istituti fino a sabato 16 gennaio al netto di un miglioramento della situazione emergenziale che, al momento, sembra di difficile realizzazione.

Nel documento viene rilevato come dai dati ufficiali provenienti dall’Asp, alla data odierna (9 gennaio), si registra nel comune di Vibo – con maggiore incidenza nella frazione Piscopio – un numero di positivi pari a 513 e che alla data del 5 gennaio scorso, il numero era di 429. Sono quindi 75 i nuovi casi registrati in soli tre giorni. Applicando il criterio dell’incidenza dei contagi (50 casi ogni 100mila abitati) ne deriva per la città di Vibo uno scenario di maggiore preoccupazione ove si consideri il numero maggiore degli abitanti, pari a circa 33mila, raffrontato a quello dei contagiati (513).

A pesare sulla decisione del sindaco – che ha emesso in 8 giorni 365 quarantene -anche l’ulteriore circostanza che l’Asp ha comunicato come, alla data odierna, che sia il reparto di Malattie infettive che quello di medicina generale dell’ospedale di Vibo, siano al completo.

Pertanto, vista la situazione, «la riapertura dell’attività didattica in presenza potrebbe peggiorare significativamente tale situazione, con pericolo di innalzamento della curva di rischio sanitario, atteso che le scuole rappresentano un luogo di aggregazione in cui il rispetto del distanziamento interpersonale è complicato e la possibilità di trasmissione del contagio di origine domiciliare è amplificata».

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