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Un precedente sopralluogo della Finanza al cimitero di Tropea

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Sopralluogo della Finanza al cimitero di Tropea, controlli su possibili aperture abusive o danneggiamenti di loculi

TROPEA (VIBO VALENTIA) – L’indagine è ancora in corso e coperta da riserbo, tuttavia qualcosa è iniziato a trapelare. Il cimitero di Tropea torna nuovamente sotto i riflettori delle forze dell’ordine (in particolare della Finanza) e della procura ordinaria. Gli inquirenti dopo la scoperta delle distruzioni di cadaveri operate – secondo l’inchiesta – da Francesco Trecate, custode dell’area e dipendente comunale, dal figlio Salvatore e Roberto Contartese.

Nella giornata di venerdì scorso gli uomini della Guardia di Finanza, col supporto degli agenti del Posto fisso di Tropea, hanno effettuato – tra lo sguardo di chi si era recato sul posto per portare un fiore al proprio caro estinto – un nuovo sopralluogo all’interno del camposanto. I militari hanno eseguito una serie di controlli, scattati verosimilmente a seguito di qualche segnalazione. In particolare il testimone di giustizia Pietro Di Costa aveva postato nei giorni scorsi sulla propria pagina Facebook le immagini di detriti per terra. Una situazione che avrebbe portato a rinvenire almeno tre loculi aperti o comunque danneggiati.

Un episodio simile a quello che ha visto coinvolti i tre imputati ma che potrebbe anche non essere collegato a quelli precedenti. Ricordiamo che nel caso in questione si giunse – in sede giudiziaria – alla condanna per Contartese (3 anni e 6 mesi) e al rinvio a giudizio per i due Trecate.

Ad ogni modo, i controlli sono proseguiti per tutta la giornata. Hanno portato ad apporre i sigilli ad alcune porzioni del cimitero. L’obiettivo è stabilire se la profanazione dei tre loculi (sparsi in diverse aree del perimetro) sia da ricondurre ad una attività finalizzata ad eventuali disseppellimenti illeciti di cadaveri. Non si può, tra l’altro, escludere che il danneggiamento possa anche essere dovuto ad altro. Fattori di usura dei materiali, al maltempo o a qualche altro fattore atmosferico. Ma allo stesso tempo non si può non seguire, come detto, una pista ben più inquietante. Per il momento, dunque, l’inchiesta della Finanza resta celata sotto il velo del massimo riserbo ma le operazioni proseguono.

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