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VIBO VALENTIA – Personale della Squadra Mobile della Questura di Vibo Valentia, al termine di una articolata attività di indagine, ha deferito all’autorità giudiziaria nove minorenni ed un maggiorenne, presunti protagonisti di due gravi episodi di violenza avvenuti nel centro cittadino.
Lo scorso 25 novembre, proprio nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in piazza Municipio, alcune ragazze, tutte minorenni, per futili motivi, dopo un’accesa discussione, cominciavano a picchiarsi violentemente, tanto che una doveva recarsi in ospedale.
Le immagini, passate al vaglio dei poliziotti della Squadra Mobile, mostravano l’episodio in tutta la sua violenza, riprendendo due giovani che si spintonavano e schiaffeggiavano, con l’intervento anche di un ragazzo – poi identificato come maggiorenne – che, dopo aver raggiunto una delle due alle spalle, la tirava per i capelli facendola cadere a terra.
Nella stessa giornata, sempre nel centro cittadino, in via Popilia, un gruppetto di ragazzi, anch’essi minorenni, dopo aver preso in giro un amico comune, colpivano il medesimo ed un altro ragazzino intervenuto in sua difesa che veniva a sua volta colpito con ripetuti calci e pugni.
Tali attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica per i minorenni di Catanzaro, hanno permesso di fare luce sui due episodi, favorendo anche l’emersione del presunto coinvolgimento di un maggiorenne autonomamente denunciato presso la competente Procura della Repubblica di Vibo Valentia.
«Per far fronte alle vicende oggetto di segnalazione – informa la Questura – è stata avviata un’azione interistituzionale che, facendo leva sulla collaborazione tra Istituzioni, famiglie e contesti scolastici, si è indirizzata, nella logica propria del diritto penale minorile, verso il recupero educativo dei giovani coinvolti e sulla necessità dell’effettiva comprensione dei comportamenti tenuti. Episodi del tipo di quelli trattati – si aggiunge -, sempre più frequenti nel territorio della provincia e dell’intero distretto, sono infatti spia di una evidente crisi valoriale che deve essere sinergicamente fronteggiata non solo perché spesso foriera di derive comportamentali di penale rilevanza ma anche perché, solo attraverso la presa in carico da parte di tutte le istituzioni ed i settori coinvolti nel processo educativo e formativo giovanile, può svolgersi una adeguata ed efficace attività di prevenzione e responsabilizzazione rispetto alle modalità relazionali oggetto di segnalazione».
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