Le esequie di Giovanni Bozzolo a Tropea
4 minuti per la letturaTROPEA (VV) – Il sole non ha riscaldato la città e pioggia leggera, come lacrime silenziose, ha bagnato le strade sulle quali Giovanni Bozzolo, 29 anni appena, ha compiuto il suo ultimo viaggio su questa terra.
Docente di matematica e fisica, la sua vita è stata spezzata da un’esplosione nel garage di casa, a Fossoli, dove si trovava per insegnare le sue materie presso il liceo Manfredo Franchi di Carpi. E nella chiesa dell’Annunziata, mentre fiori rossi adornavano l’altare per sottolineare il tempo del Natale che si sta vivendo, sulla sua bara e tutto intorno, fiori bianchi hanno rimarcato la sua giovane età e il candore della sua anima ora di fronte al nostro Dio.
Difficile accettare una fine così tragica toccata ad un giovane della nostra città che era già nel cuore di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarlo per quel suo modo di essere, affettuoso, disponibile, garbato, generoso.
Attorno a mamma Angelina, a papà Vittorio, a Domenico fratello gemello e a Pasquale, si sono stretti la comunità tropeana, tutti gli amici e i suoi alunni, durante le esequie che si sono tenute ieri mattina. La messa è stata officiata da don Ignazio Toraldo di Francia coadiuvato da tanti altri sacerdoti, mentre il coro della parrocchia ha scandito con i canti i momenti della celebrazione.
Don Toraldo di Francia, nella sua omelia, con riferimento alle parole della sacra scrittura, si è soffermato sul dolore che la vita spesso ci riserva, con esperienze umane difficili da comprendere. E il dolore che ha provocato la dipartita di Giovanni si è dipanata persino nell’aria. Un dolore palpabile. Ma non bisogna chiedersi il perché, ha detto tra tanto altro il sacerdote, bisogna affidarsi alla fede perché solo in essa si può placare il dolore che si sta provando. Pensando a Giovanni, bisogna cercare di costruire in ognuno di noi la vera essenza della vita.
Il sacerdote ha anche riportato la vicinanza del vescovo della diocesi, Attilio Nostro, che non ha potuto essere presente perché fuori sede. Vi è stato in seguito il saluto del parroco don Carmelo che ha ringraziato il Signore per averci dato Giovanni, «a noi non resta altro che pregare, contemplare, perciò siamo qui accanto a te. Non addio ma arrivederci» ha concluso. È seguito quello del sindaco Giovanni Macrì che, a nome della comunità tropeana, ha detto che Giovanni amava e si faceva amare. «Le parole non possono lenire il dolore immenso della tragica fine – ha proseguito – La comunità è straziata, ma bisogna sforzarsi di vivere cristianamente il lutto».
Se solo si potesse, si vorrebbe trasformare in un colpo solo la pena che i genitori, i fratelli, i parenti, gli amici, Tropea tutta stanno vivendo. Ma bisogna affidarsi a Dio che non abbandona mai nessuno ed è sempre accanto a noi, ha concluso il sindaco. E poi l’accorato saluto degli alunni delle sue tre classi. A turno, hanno letto le loro lettere d’addio con la voce spezzata dal dolore per un evento da tutti loro mai immaginato. Tra le parole, anche lo sgomento nel momento in cui era giunta la notizia del tragico evento, quella sera del 23 dicembre e l’incredulità che il loro insegnate di matematica non c’era più. Tutti hanno ricordato i momenti trascorsi insieme a lui e quanto di bello e di buono ha lasciato loro in dono.
Disponibile sempre, sorridente, comprensivo, è stato per i suoi studenti un faro di luce che ha illuminato il loro cammino. «Il mio prof., il mio maestro, il mio amico, che mi è sembrato di conoscere da molto tempo» che riusciva a mettere tutti a loro agio. Per tutti è stato un esempio di vita che non dimenticheranno mai.
Tra i tanti messaggi, anche quello di una sua amica e collega, Martina Fornataro, che lo ha descritto come un ragazzo eccezionale, al quale era impossibile non voler bene. «Ricorderò per sempre la tua risata, le tue parole in calabrese».
All’uscita dalla chiesa, palloncini bianchi sono volati verso il cielo e poi, in corteo, tutti hanno accompagnato Giovanni nella sua ultima dimora con il cuore a pezzi per un addio avvenuto troppo presto.
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