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Lorenzo Sbarbati a Ostuni

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TROPEA – Il grande cuore dei calabresi e dei tropeani, in modo particolare. Lorenzo Sbarbati, il musicista che insieme alla compagna Cristina è stato cacciato dal centro storico cittadino perché ha violato il regolamento comunale e perché la sua musica dava fastidio ad un commerciante del posto, è commosso per le tantissime persone che gli hanno mostrato solidarietà, moltissime delle quali proprio calabresi e tropeane: «Sappiamo che la Calabria è molto di più, è affetto, calore e accoglienza, e ce lo avete dimostrato sia quella sera, sia con i vostri splendidi messaggi».

Tornando ai fatti, forse a qualcuno sfugge il punto della questione: «Questo caso non ha fatto così tanto scalpore per una multa, peraltro legittima, visto che noi avevamo delle informazioni errate, e pensavamo che a Tropea ci si potesse esibire senza problemi o particolari autorizzazioni. C’è da dire che spesso le autorità, anche in mancanza di autorizzazione (qualora il Comune la ritenga necessaria), invitano semplicemente l’artista a spostarsi o spiegano come regolarizzare la sua esibizione, con garbo e gentilezza. E questo non si chiama non rispetto delle regole ma buon senso, perché in fondo si sta suonando, non si sta facendo del male a qualcuno. Tuttavia anche in mancanza di buon senso, ci sta bene anche la multa».

Al contrario non sono giustificabili: «il comportamento della polizia locale, che ci ha sottratto i documenti e ci ha trattato come criminali; un mandato di allontanamento, perché è una misura estrema, che dovrebbe essere riservata a persone pericolose per la comunità, non a due musicisti; i toni usati dal sindaco nei nostri confronti, il quale oltre a definirci “sedicenti artisti di strada”, ci ha paragonato ad ambulanti abusivi, venditori di merce contraffatta, molestatori e ciarlatani; le falsità pronunciate dal sindaco e l’utilizzo dello spettro degli assembramenti. Concludo con una foto scattata a Ostuni. Prima di gridare “Rispetto della legge”, recuperate dai bambini un po’ di umanità, sensibilità, bellezza e spontaneità. Che questa società sta morendo culturalmente e umanamente parlando».

Nel frattempo, da tutta la regione arrivano inviti rivolti a due ragazzi. L’ultimo in ordine di tempo quello del sindaco di Marcellinara, Vittorio Scerbo: «Gli artisti di strada amano la libertà ma non la tengono per loro, la offrono agli altri, la offrono a tutti coloro che vogliono inebriarsene. E sì che dopo questo periodo nero – ha proseguito il primo cittadino – nella speranza che i momenti più bui siano dietro le nostre spalle, di artisti di strada e di libertà ce n’è bisogno come il pane, come l’aria. L’amministrazione comunale di Marcellinara – ha chiaramente evidenziato il sindaco del Centro dell’Istmo – desidera mostrare tutta la sua vicinanza a Lorenzo e Cristina, gli artisti di strada incorsi nella ben nota disavventura, nei giorni scorsi, a Tropea».

«Saremmo lieti di ospitarli a Marcellinara, di ammirare la loro arte e sentire la loro musica. Se vorranno venire ad esibirsi – ha concluso – saranno i benvenuti, come saremmo grati della loro collaborazione per organizzare e promuovere a Marcellinara, centro della Calabria, e punto più stretto d’Italia, un festival dedicato a questa loro arte».

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