I due artisti di strada cacciati da Tropea
3 minuti per la letturaTROPEA – Trattati come dei malviventi, invitati a lasciare la città, costretti ad interrompere la loro esibizione, malgrado le proteste e l’indignazione dei tanti turisti che l’altra sera affollavano il suggestivo corso della “perla del Tirreno”.
IL VIDEO DEI MUSICISTI DI STRADA CACCIATI DA TROPEA E DIFESI DAI TURISTI
Un’esperienza allucinante per due artisti di strada che, originari dalle Marche, hanno pensato di inserire la capitale calabrese del turismo in una tappa del loro tour che ha toccato diversi centri italiani. E, con il senno del poi, forse se ne sono pure pentiti.
Ma veniamo ai fatti, raccontati direttamente dai due giovani protagonisti. «Un commerciante del posto – affermano – convinto che con la nostra musica gli portassimo via dei clienti, ci ha “sparato” una cassa a tutto volume per impedirci di suonare. La gente, ovviamente, si è schierato dalla nostra parte, si è creato un grosso parapiglia che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine».
Sul posto agenti della polizia municipale che hanno fatto presente ai due giovani musicisti che «a Tropea è vietato suonare per strada». Un divieto, per la verità, poco osservato, se non altro perché questi particolari spettacoli sono molto apprezzati dai passanti e generalmente accolti positivamente dai commercianti, tranne il succitato negoziante che ha inveito contro due ragazzi.
L’incubo, comunque, non era finito: «Noi abbiamo fatto presente di non avere contezza dell’ordinanza e che non avremmo avuto alcun problema a levare le tende. Ma ciò non è bastato. Ci hanno chiesto i documenti, li hanno portati via, dicendoci che per recuperarli saremmo dovuti andare nella Centrale di Polizia Locale. Cosa che abbiamo fatto».
Ed è a questo punto che la storia ha assunto i contorni del paradosso: «Oltre a farci 200 euro di multa ci hanno notificato un ordine di allontanamento. Nei fatti, un mandato che allontana delle persone pericolose per la comunità dal centro di Tropea. Inizialmente avevano detto che, addirittura, dovevamo lasciare la città la sera stessa. Poi hanno ritrattato questa cosa perché si sono resi conto che era un abuso di potere e ci hanno consentito di pernottare per la notte e poi ripartire l’indomani. Un comportamento inaccettabile. Un foglio di via si usa per i criminali e non per dei musicisti».
Da qui la chiosa: «Regolamentare va bene, ma vietare, sanzionare e maltrattare in questa maniera assolutamente non ci sta».
Sull’episodio il consigliere comunale di minoranza Massimo L’Andolina ha chiesto dei chiarimenti al sindaco Giovanni Macrì: «E’ comprensibile che ai due artisti, anche se non erano a conoscenza del Regolamento Comunale, venga comminata la multa, cosa che avrebbe dovuto riguardare anche il commerciante di Tropea, ma non era molto più semplice e civile invitare semplicemente i due artisti a sospendere la loro esibizione? Questo episodio, diventato virale sui social, getta l’ennesima ombra su questa città; dove i contenuti sono ben diversi dalle apparenze, basta sentire i commenti dei turisti. Il “Borgo dei Borghi” non deve essere soltanto una vetrina, sia pur bella. Ma che valore ha se essa non è associata ad un risveglio culturale e civile che aumenti il suo fascino e la sua credibilità? In un attimo siamo passati dal “Borgo più bello d’Italia”, al “Borgo più ridicolo d’Italia”».
Adesso, ci si aspetta anche una presa di posizione dall’Associazione Commercianti. Arriverà?
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