X
<
>

Il peschereccio "Santa Rita" inabissato

Share
2 minuti per la lettura

VIBO VALENTIA – Affondato lo storico peschereccio “Santa Rita”. Si è inabissato il passato lunedì, in piena notte, nelle acque del porto di Vibo Marina uno dei mezzi navali in possesso della Cooperativa di pescatori, il cui titolare è l’armatore Federico Gambardella.

Ed è stato purtroppo un terribile colpo quello subito dal proprietario di uno dei più caratteristici pescherecci presenti da anni nello specchio d’acqua dell’antico Porto Santa Venere.

A dare l’allarme verso le quattro del mattino un altro pescatore, il quale uscendo di buon’ora con la sua imbarcazione per effettuare la consueta battuta di pesca, ha notato la chiglia del Santa Rita già capovolta.

Immediatamente informato, l’armatore del Santa Rita è giunto con i colleghi sul posto per verificare l’accaduto ma, nonostante qualche inutile tentativo di impedire l’affondamento dello scafo in legno, tutto è risultato essere comunque vano.

Alle prime luci dell’alba, constatato non vi fosse null’altro da fare, sul posto è stato fatto intervenire Andrea Basile, sommozzatore specializzato nel recupero di relitti marini, il quale non senza qualche difficoltà è infine riuscito, con l’ausilio di palloni galleggianti, a far riemergere lo scafo ormai completamente invaso dalle acque portuali.

Trasportato presso la banchina “Bengasi”, il motopesca è stato quindi imbragato da una gru e posizionato sul molo. Nella giornata di ieri, è stata poi presentata formula denuncia dell’accaduto presso il locale Comando della Capitaneria di Porto.

Dai primi accertamenti, si legge nella dichiarazione di evento straordinario resa dal Gambardella, risulta che “… la via d’acqua pare essere stata determinata a causa dello slittamento dell’asse dell’elica, più precisamente nel punto in cui è installata la flangia dell’asse di trasmissione”.

Il peschereccio, sempre da quanto riportato nella denuncia, aveva navigato tranquillamente fino alla mezzanotte del giorno precedente, dunque poche ore prima dell’affondamento, senza dare alcun segno di malfunzionamento. Inoltre il mezzo navale pare non avesse subito negli ultimi tempi alcun tipo di intervento meccanico, né urti o incidenti di navigazione che ne possano aver cagionato alcun tipo di danno.

A proposito di danni, il signor Gambardella li quantifica in circa 30/40mila, essendo inutilizzabili tutta la strumentazione elettrica e d’ora in avanti, perso il Santa Rita, la sua Cooperativa sarà costretta ad utilizzare l’unico motopesca ancora disponibile per effettuare le normali battute di pesca.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE