Lorenzo premiato per una gara di matematica
5 minuti per la letturaPIZZO (VIBO VALENTIA) – Un destino avverso, crudele, che ha spezzato ogni speranza. Lorenzo non ce l’ha fatta. È spirato ieri sera. Un dolore immane di mamma Valentina, dei suoi cari e di tutte quelle persone che il piccolo guerriero pizzitano avevano imparato ad amarlo dopo aver conosciuto la sua storia.
Di Lorenzo in questi anni abbiamo scritto diverse volte, e non per raccontare della sua malattia (o meglio, quando parlavi con sua mamma Valentina capivi quanto fosse un aspetto collaterale) ma per provare a dare voce alla straordinaria forza con cui il ragazzino e la sua famiglia rispondevano, con “naturalezza” disarmante, alle continue sfide che negli ultimi 3 anni una vita di sacrifici aveva pensato di riservare loro.
La storia ha inizio nel 2018, Lorenzo ha 7 anni ed una esistenza fin lì normalissima: la scuola, i giochi con il fratellino, il calcio, poi improvvisamente succede qualcosa e sua madre capisce che quello che sembrava un malessere passeggero, in realtà nascondeva qualcosa di ben più profondo.
Nel giro di 24h, arriva la diagnosi, tumore cerebrale, una forma rara che colpisce ogni anno circa 450 bambini in Italia. La famiglia decide per il ricovero all’ ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, dove la dottoressa Angela Mastronuzzi è responsabile dell’unità Neuro-oncologia, un reparto all’avanguardia per la ricerca e la sperimentazione su questo tipo di tumori; il bambino viene operato d’urgenza per cercare di ridurre il più possibile la massa prima di dover essere sottoposto a diversi cicli di terapia.
Da quel giorno Lorenzo comincia la sua battaglia, e chi ha avuto la fortuna di conoscerlo sa che non è una espressione di circostanza, perché del guerriero aveva lo spirito ma anche la mentalità. Ad esempio non aveva mai permesso alla malattia di bloccarlo nello studio, nonostante i continui ricoveri a Roma, grazie ad un lavoro di coordinamento tra le insegnati e la famiglia, era riuscito comunque a non rimanere indietro tanto che ad aprile del 2019, mentre ancora si stava sottoponendo ai cicli di terapia, aveva partecipato alle Giochi Matematici del Mediterraneo organizzati dall’Accademia della Matematica con sede nell’Università di Palermo, ottenendo un ottimo punteggio e meritandosi così una targa speciale. Ma mentre la battaglia di Lorenzo verso la guarigione continuava a grandi falcate, nel 2019 un altro colpo per lui e la sua famiglia.
Avevano caricato la macchina con le valigie prima di rientrare in Calabria e si erano fermati in un supermercato sulla via Aurelia, per prendere delle cose per il viaggio, e lì qualcuno aveva rotto il finestrino dell’auto e rubato tutto, dai vestiti agli oggetti personali, tra i quali una agendina blu (LEGGI). In quelle pagine mamma Valentina aveva segnato tutto quello che riguardava il percorso di Lorenzo fin lì, dalla diagnosi, passando per l’intervento, fino ai cicli di chemio e radio a cui il bimbo era stato sottoposto. Un diario della malattia di fondamentale importanza sia dal punto di vista clinico che psicologico e furono tantissimi all’epoca gli appelli, anche da parte delle istituzioni politiche, per ritrovare l’agenda, ma senza risultati.
Eppure anche in quella situazione, con gentilezza e con coraggio, il motto dell’associazione Heal, la onlus che a Valentina ed agli altri genitori che con lei condividevano i corridoi dell’ospedale e le ansie, ha dato forza e speranza durante tutto il percorso, sostenendo anche economicamente le ricerca condotte dall’equipe della dottoressa Mastronuzzi.
Lorenzo e la sua famiglia erano riusciti ad andare avanti fino a quelle parole: remissione del tumore. Una liberazione ed un ritorno alla vita. Ma da guerrieri quali erano ormai diventati, Valentina e Lorenzo non si sono fermati, e nel dicembre del 2019 grazie ad una campagna di sensibilizzazione in molti istituti scolastici della provincia vibonese questa mamma era riuscita, con la vendita dei panettoni solidali, a raccogliere più di 10mila euro da devolvere all’associazione Heal per l’acquisto di un macchinario molto importante nella prevenzione dei tumori infantili celebrali.
All’evento conclusivo di quell’iniziativa, al museo della Tonnara di Pizzo, Valentina aveva raccontato tutta la storia di Lorenzo con lui seduto in platea impassibile, fino a quando lei non aveva concluso il suo intervento commossa e lui dalla sua poltroncina con la mano aveva alzato il pollice, come a dare il suo assenso alla storia e borbottando di smetterla di piangere.
Era felice Lorenzo, aveva ripreso a giocare a calcio, a vivere, a sognare, anzi quello non aveva mai smesso di farlo, ed erano entusiasti i suoi genitori e tutta la sua grande famiglia. Ma la vita spesso è assurda nella sua declinazione crudele e Lorenzo pochi mesi dopo quell’appuntamento inizia di nuovo a stare male. Viene ricoverato al Bambin Gesù, e passa tutto il 2020 a lottare; ma questa volta il male è più invasivo.
rano tornati qualche settimana fa a Pizzo, per una pausa nelle cure, e Lorenzo ha deciso che qui, a casa sua, dopo tre anni di fatica, per lui era arrivato il momento di riposare, purtroppo per sempre. Mentre a noi non resta altro da fare che prendere esempio dal coraggio e dalla gentilezza di questo piccolo grande eroe che con la sua famiglia ha affrontato una malattia terribile e anche se non è stato in grado di sconfiggerla è però riuscito a farsi amare.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA