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La giovane Maria Trecate

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AVEVA già il biglietto per volare verso l’Australia, la giovane Maria Trecate. Ma un brutto incidente fermò i suoi piani ed, anzi, li cambiò completamente. Quel terribile giorno l’intera cittadinanza trepidò per Maria che, vittima di incidente, si ritrovò in pericolo di vita. Era il 5 ottobre del 2013, lei, che a quel tempo aveva 28 anni, rientrava a casa da Vibo Valentia e percorrendo la Sttrada Provinciale 17, alle porte di Caria, in quella curva maledetta in passato causa di tanti altri incidenti, anche mortali, la sua auto inspiegabilmente andò a sbattere contro un muro.

Era un giorno di pioggia e probabilmente il manto stradale scivoloso fu la causa di tutto. Le sue condizioni apparvero subito gravi, un trauma toracico e uno addominale, numerose lesioni sparse in tutto il corpo, poche speranze di sopravvivenza. Era in fin di vita quando venne ricoverata all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia dove venne deciso di trasferirla a Reggio Calabria date le condizioni in cui venne trovata.

In città calò un pesante silenzio e una grande paura di non poterla rivedere più attraversò il cuore di tutti. «Ma i medici fecero miracoli – dice oggi Maria Trecate – e tutti i cittadini pregarono per me. Sono stati molto vicini sia a me che alla mia famiglia in tutto il mio lungo periodo di degenza in ospedale». Fece ritorno a casa dopo alcuni mesi affrontando un altro lungo periodo di ripresa. Al suo fianco, oltre alla sua famiglia, molti cittadini che continuarono a starle accanto pregando per una sua completa guarigione. Appena le fu possibile, si recò da Padre Pio portando al santo una targa con su incisa l’immagine dell’isola simbolo della città di Tropea chiedendogli protezione per tutti i cittadini della sua città, quei cittadini che la sostennero e la rincuorarono per tutto il lunghissimo tempo della sua lotta per la sopravvivenza e per la riconquista della salute.

«La sanità calabrese – aggiunge – non è solo negativa e così dopo la mia rinascita ho deciso di restare nella mia amata terra perché vi è gente speciale e tutti sono stati angeli per me». Oggi, Maria Trecate, ha messo da parte l’idea di andare in Australia: «Resto qui nella mia terra – afferma – Solo adesso, dopo anni di convalescenza, ho la visione chiara del mondo in cui vivo e ho deciso di restare in Calabria dopo aver capito che questa, con tutti i suoi difetti, è una terra che merita il mio affetto. L’amore che i miei concittadini mi hanno dimostrato, mi ha convinta di restare qui e impegnarmi perché la Calabria diventi migliore. E voglio anche inviare un messaggio ai giovani – ha concluso la giovane tropeana – per dir loro quanto la vita è preziosa».

La protagonista di questa storia, nel ringraziare ancora una volta i cittadini e tutti i medici che la curarono con pazienza e professionalità, afferma che sta allestendo un sito dedicato interamente a Tropea e alla Calabria per raccontare tutto il bello e il buone che in questa terra c’è.

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