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Controlli dei carabinieri

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VIBO VALENTIA – Di suo è stata trovata soltanto l’auto, bruciata. Circostanza, questa, inquietante che farebbe temere il peggio. Francesco Vangeli non si trova, da due giorni. Sparito nel nulla senza lasciare traccia, o senza che gliel’abbiano fatta lasciare.

Il 23enne di Filandari sarebbe stato visto l’ultima volta nel territorio di Mileto a bordo della propria auto, sembra per recarsi ad una cena, aspetto, questo, sul quale stanno lavorando attivamente gli uomini del Reparto operativo di Vibo guidati dal colonnello Luca Romano e dal maggiore Valerio Palmieri che hanno provveduto, nelle scorse ore, a sentire i familiari del ragazzo, impegnato nell’attività del padre specializzata nella vendita di ferramenta.

Il racconto dei congiunti può aver consentito agli investigatori coordinati dalla Procura di ottenere elementi di particolare rilevanza sui quali sono in corso i riscontri in ordine non soltanto agli ultimi spostamenti del giovane ma anche – e soprattutto – sulle frequentazioni dello stesso e quindi – verosimilmente – anche sul movente della sparizione che, come detto, resta un rebus anche se alcuni aspetti – in particolare quello del ritrovamento dell’Audi bruciata nei pressi dello svincolo autostradale di Mileto – sembrano tracciare una specifica rotta.

Il mezzo è stato ovviamente sequestrato e messo a disposizione degli esperti della Scientifica della Benemerita che cercheranno di scoprire elementi utili all’indagine anche se questo impiegherà inevitabilmente del tempo, mentre si stanno cercando di ricostruire – anche tramite la visione dei tabulati sia il traffico telefonico in entrata ed uscita dal cellulare dello scomparso sia le celle che possono offrire dettagli fondamentali sulla sua posizione nonché sugli orari – gli ultimi giorni di Vangeli (primo di tre fratelli) e, in particolare, le ultime ore, da quella sera in cui non si è più avuta traccia di lui.

Che sia finito in un brutto giro? Che sia caduto in una trappola tesa da qualcuno che gli voleva male e che, magari, ha potuto contare sull’apporto di altre persone? E ancora, chi ha incontrato, per quale motivo e precisamente in quale luogo? Si è recato sul posto stabilito senza avere contezza o anche solo percezione di un possibile pericolo? Domande su domande che al momento, per i carabinieri, restano senza risposta. E, invece, il possibile movente? Le voci in paese circolano veloci e spesso – come avviene in questi casi – si distorcono e non sarà facile per gli inquirenti scremarle ed individuare quella corretta, anche se, da quel poco che filtra, sembrerebbe che il ventaglio si stia restringendo ad un paio di ipotesi.

In tutto questo bailamme di possibilità, ciò che, secondo gli inquirenti, pare invece perdere quota è quella di un allontanamento volontario del ragazzo, descritto tra l’altro come una persona a modo, proprio in virtù della presenza dell’auto bruciata. Al momento, il fascicolo aperto dalla Procura, sulla scorta delle informative dei carabinieri, è quello di sparizione di persona.

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