La radiografia del bambino
3 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – Giunto al pronto soccorso dopo aver ingoiato una moneta, viene trasferito in elicottero all’ospedale di Cosenza dove, dopo un tempestivo intervento, è stato dichiarato fuori pericolo.
Si è conclusa positivamente la disavventura del piccolo A. M., 4 anni, italiano con genitori stranieri, che in mattinata era stato accompagnato al pronto soccorso dello Jazzolino. A dire dei familiari, il bimbo mentre giocava aveva probabilmente ingerito un corpo estraneo, poiché improvvisamente aveva smesso di parlare e si portava angosciosamente le mani alla gola.
Il piccolo, che versava in forte stato ansioso, dopo una prima valutazione del medico di turno Vincenzo Ruffa assistito dall’infermiera Annamaria Russo, è stato inviato in pediatria dove ad attenderlo c’era il primario Salvatore Braghò il quale, constatata la gravità della situazione, lo ha subito accompagnato in radiologia. L’esame, eseguito dal radiologo Bova, ha confermato la presenza di una moneta (verosimilmente da 50 cent), incastrata nel III superiore dell’esofago, quindi molto vicina alle vie respiratorie. Una situazione che causava al bimbo difficoltà nella deglutizione della saliva, vomito e stato di agitazione. A quel punto Braghò, d’intesa con i medici del 118 e dopo avere preso rapidi accordi con la collega Civitelli dell’équipe di chirurgia pediatrica dell’ospedale di Cosenza, ha predisposto il trasferimento in elicottero.
L’équipe diretta dalla dottoressa Aceti lo ha subito sottoposto ad intervento di estrazione del corpo estraneo poiché la moneta, così incastrata, minacciava di provocare serie lesioni alle vie respiratorie e digestive. L’estrazione è perfettamente riuscita e il bambino è stato dichiarato fuori pericolo.
«Il positivo esito della vicenda – commenta il primario Braghò – si deve alla pronta collaborazione dei vari medici coinvolti e alla piena disponibilità dei chirurghi pediatri dell’Annunziata». L’ingestione di corpi estranei (monete, piccoli componenti di giochi, tappini di penna, micropile ecc.) da parte di bimbi, soprattutto in età prescolare, è un evento purtroppo frequente e «diventa drammatico se il corpo estraneo viene non ingerito ma inalato, finendo in trachea piuttosto che in esofago. L’inalazione di corpi estranei o di pezzetti di cibo causa ogni anno circa 50 morti nella fascia di età 0-14 anni, e (dati epidemiologici della Società italiana di Pediatria) di tali decessi molti sarebbero evitabili con un intervento tempestivo che non sempre è compatibile con l’attesa del 118».
Da qui dunque l’importanza di osservare alcune regole comportamentali a tavola per prevenire morti da soffocamento, non solo a casa ma anche, e soprattutto, nelle mense scolastiche spesso teatro di drammi. E’ altrettanto fondamentale, però, conoscere le tecniche di base che, in simili drammatici frangenti, consentono un primo soccorso della vittima, in attesa dell’arrivo del medico o dell’ambulanza. La consultazione di tali manovre, di facile apprendimento e di agevole esecuzione, è possibile sul sito https://www.manovredisostruzionepediatriche.com www.manovredisostruzionepediatriche.com.
«Conoscerle – aggiunge Braghò – può salvare davvero la vita ad una persona. Ecco perché dovrebbero essere patrimonio culturale di quanti vengono a contatto con il mondo dell’infanzia e cioè genitori, nonni, babysitters, insegnanti». Quando ci si trovasse alle prese con una simile emergenza «va chiamato immediatamente aiuto e mentre qualcuno si preoccuperà di telefonare al 118 noi dovremo mettere in atto le manovre di cui si è appena detto. Dopo averle completate, il bambino va portato il più rapidamente possibile al pronto soccorso».
Il primario pediatra sottolinea ciò che non si deve assolutamente fare: «Non bisogna mettere in bocca le dita per tirare fuori l’oggetto, perché se non siamo sicuri di poterlo afferrare per portarlo fuori, rischiamo di mandarlo ancor più in profondità». Inoltre, soprattutto per i bimbi piccoli (sotto l’anno di età), contrariamente a quanto si è portati a pensare il paziente non va capovolto, per poi colpirlo ripetutamente sulla schiena: «Colpendo il bambino sulla schiena creiamo un movimento dondolante della testa che potrebbe essere molto pericoloso».
Negli anni scorsi Braghò, in collaborazione con il Comitato provinciale della Cri, si è impegnato in prima persona a diffondere sull’intero territorio provinciale le tecniche per la disostruzione da corpo estraneo delle vie aeree, tenendo lezioni interattive in diversi comuni della Provincia. Una iniziativa molto utile, che sarebbe opportuno proseguire ed incrementare.
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