Ilario Solea
2 minuti per la letturaACQUARO (VIBO VALENTIA) – «Voglio che si faccia chiarezza sulla vicenda perché ci devono dire com’è morto mio fratello Ilario». È decisa ad andare fino in fondo Caterina Solea, sorella di Ilario Solea, 37 enne del luogo, deceduto domenica scorsa all’ospedale di Vibo Valentia dove si trovava ricoverato da venerdì notte.
Alla base del decesso non un presunto caso di malasanità quanto piuttosto le complicazioni delle ferite provocate da una presunta aggressione. Ed è proprio per dissipare ogni dubbio che il sostituto procuratore Ciro Luca Lotoro questo pomeriggio conferirà l’incarico all’anatomopatologa Katiuscia Bisogni per effettuare l’esame autoptico sul corpo della vittima che lascia moglie e tre figli. L’inchiesta dunque è aperta allo stato contro ignoti ma i carabinieri della Stazione di Arena agli ordini del maresciallo Valerio Oriti hanno già provveduto ad avviare i primi accertamenti investigativi ascoltando i familiari del giovane.
Molte circostanze, infatti, non tornano in questo che, allo stato, si presenta come un vero e proprio rebus. È stata la moglie, Pasqualina Sorleto, a notare il congiunto nella sua autovettura la sera di venerdì scorso, sotto casa. Il giovane sedeva sul lato passeggero in stato di semi incoscienza e presentava delle ferite agli arti superiori. Subito soccorso dalla donna, è stato trasportato presso l’ospedale di Vibo Valentia dov’è arrivato in stato agonizzante.
Ed è stata la Tac a rivelare quanto il quadro clinico fosse grave: oltre alla frattura alle braccia, la vittima presentava anche quella ad una costola che gli ha perforato un polmone provocato la fuoriuscita di sangue. Un’emorragia interna dunque che i medici, a quanto pare, sono riusciti in un primo tempo a tamponare, non potendo, però far nulla quando se n’è presentata una seconda che ha provocato il decesso, nella giornata di domenica. E, secondo quanto è stato possibile apprendere, è stata proprio la segnalazione dei vertici dell’ospedale vibonese a far scattare le indagini.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno agli ordini del capitano Marco di Caprio che hanno proceduto all’acquisizione del referto e ad escutere i sanitari. Analogamente sono stati convocati in caserma i familiari del 37enne allo scopo di chiarire la scansione temporale del tragico evento e le ultime ore di vita della vittima.
Al momento, come detto, non vi sono elementi per stabilire se quelle ferite riportate da Solea siano state causate da un’aggressione, tuttavia questa ipotesi resta quella più accreditata negli ambienti investigativi. E, qualora questa fosse confermata – ecco il motivo dell’autopsia che sarà eseguita con tutta probabilità nella giornata di domani –, lo scenario muterebbe radicalmente.
Da parte dei carabinieri nessun commento sulla vicenda vista la comprensibile delicatezza, ciò nonostante Caterina Solea qualcosa la dice: «Al momento non sappiamo cosa abbia provocato quelle ferite a mio fratello, non possiamo escludere nulla. È giusto che i carabinieri e la Procura di Vibo compiano i necessari accertamenti ma se si dovesse trattare di un’aggressione da parte di qualcuno noi andremo fino in fondo affinché il responsabile paghi per ciò che ha commesso».
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