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Palazzo Chigi

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VIBO VALENTIA – Sono due i Comuni del Vibonese sciolti dal Consiglio dei ministri per infiltrazioni mafiose: San Gregorio d’Ippona e Briatico, rispettivamente guidati dai sindaci Michele Pannia e Andrea Niglia, quest’ultimo anche attualmente presidente della Provincia di Vibo Valentia.

La commissione di accesso agli atti si era insediata nei due enti ad agosto dello scorso anno. Gli investigatori hanno stabilire, nella redazione delle varie documentazioni, la presenza di qualche componente di tipo mafioso che abbia potuto determinare un possibile condizionamento. Il paese, storicamente feudo del clan Fiarè-Razionale-Gasparro, tradizionale alleato della cosca Mancuso di Limbadi, si ritrova così con il secondo scioglimento per infiltrazioni mafiose dopo quello avvenuto nel 2007, quando a capo dell’amministrazione comunale vi era il sindaco Pasquale Farfaglia, candidato alla carica di primo cittadino ed uscito sconfitto nelle elezioni del 25 maggio 2014 nonché dimissionario dallo stesso consesso dal giugno successivo.

Alla guida dell’ente locale, per ben due consiliature (2009 e 2014) vi è Michele Pannia, esperto di informatica che il 27 maggio di tre anni fa si vide notificare dalla Direzione investigativa antimafia di Catanzaro un provvedimento di sequestro di un immobile nell’ambito di un’inchiesta su presunte attività illecite del boss Saverio Razionale.

Per quanto concerne Briatico, anche qui luci accese da parte della commissione agli atti sull’attività amministrativa di un Comune che ha già vissuto il periodo di commissariamento per infiltrazioni mafiose nel 2012, quando a guidare l’esecutivo era l’ex primo cittadino Francesco Prestia, e prima ancora nel 2003 quando era in carica il sindaco Costantino Massara, esponente di “Fare con Tosi” ed attuale assessore nominato da Niglia nel 2014, a sua volta già a capo dell’amministrazione tra il 2005 e il 2010.

Pochi giorni fa i Consigli di altri due comuni calabresi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose: Limbadi e Platì (LEGGI).

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