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Un'aula di tribunale

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VIBO VALENTIA – Tre ergastoli, una condanna a 3 anni e un’assoluzione. É la sentenza della Corte d’assise di Catanzaro nei confronti degli imputati dell’uccisione del boss della ‘ndrangheta Fortunato Patania, di Stefanaconi, avvenuta il nel 2011. Delitto che scatenò la faida tra la stessa cosca Patania e i cosiddetti «piscopisani».

La condanna al carcere a vita é stata comminata a Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo, accusati di essere stati i mandanti dell’assassinio, e a Franco La Bella, esecutore materiale. Tre anni, con la caduta dell’aggravante delle modalità mafiose, per Michele Russo, accusato di essersi recato a prendere gli assassini dopo che avevano eseguito l’omicidio.

L’imputato assolto é Salvatore Tripodi, considerato elemento di spicco dell’omonimo clan di Vibo Marina, ed accusato di avere dato il proprio placet per l’assassinio. La pubblica accusa aveva chiesto l’ergastolo per tutti gli imputati ad eccezione di Russo, per il quale era stata chiesta la condanna a 21 anni e 4 mesi.

Il collegio di difesa era composto dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Vincenzo Trungadi per Russo, Anselmo Torchia e Domenico Anania per Tripodi e Sergio Rotundo, Franco Muzzopappa, Gregorio Viscomi e Salvatore Staiano per gli altri imputati.

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