I fusti ritrovati
1 minuto per la letturaVIBO VALENTIA – La buona notizia è che non sono state rilevate tracce di sostanze radioattive; quella negativa è che comunque il terreno è stato contaminato.
Da cosa? Al momento non è dato sapere. Serviranno infatti approfondite analisi chimiche per stabilire cosa contenessero quei 25 fusti di metallo scoperti in aperta campagna, in località Fago Savini, nel Comune di Sorianello. Rinvenimento reso possibile soltanto a causa (o in virtù, fate voi) di un incendio che si è sviluppato nei giorni scorsi e che ha, come detto, consentito di portare alla luce, tra quel che restava della vegetazione, dei bidoni.
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La scoperta è stata effettuata dagli uomini della sezione di polizia giudiziaria Carabinieri Ambiente e Territorio di stanza presso la Procura della Repubblica di Vibo Valentia che, nel corso di un controllo specifico, hanno notato i contenitori arsi dalle fiamme. Venticinque in tutto, ammassati alla meno peggio in un’insenatura nel terreno.
Da qui l’interessamento del magistrato di turno, il pm Claudia Colucci che ha disposto gli accertamenti sul materiale. Dalle prime verifiche, ad opera di esperti e dei vigili del fuoco, sembra essere completamente esclusa la presenza all’interno dei fusti di sostanze radioattive – come in passato, anche nella zona delle Serre – si paventava, ad ogni modo verranno eseguite specifiche analisi per stabilire il contenuto degli stessi.
In base a quanto è stato possibile apprendere, i bidoni di metalli sembrerebbero contenere materiale di tipo bituminoso che ha comunque finito con il contaminare il terreno circostante e le eventuali falde acquifere.
Il tutto è stato posto sotto sequestro.
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