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Birillo, il cane ucciso a San Costantino

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SAN COSTANTINO (VIBO VALENTIA) – Birillo voleva solo vivere la sua vita, in pace, senza pensieri. Voleva scorrazzare per i prati scodinzolando senza dare fastidio ad alcuno. Non gliel’hanno permesso. Lo hanno ammazzato come un criminale mentre era soltanto una creatura indifesa.

L’ennesimo atto di barbarie ai danni di animali si consuma a san Costantino Calabro. Un episodio che ha suscitato sdegno in paese. Birillo era un meticcio simil-labrador. L’animale, accudito con generosità da un ragazzo del luogo, Enrico Mercatante, viveva libero, ben voluto dagli abitanti. Ben educato e dall’indole docile, stava percorrendo la strada in direzione Francica quando, in pieno pomeriggio, è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco. N

on si conosce l’esatta dinamica né le reali intenzioni di chi impugnava l’arma. Si conoscono, tuttavia, i risvolti della vicenda.

Ferito, Birillo ha cercato disperatamente, contando sulle residue forze, di raggiungere la sua famiglia: «E’ stata una ragazza ad accorgersi del cane sanguinante e chiamare mio padre – ha raccontato Enrico – Così lo abbiamo recuperato, steso su un lenzuolo e portato dal veterinario ». Ma era stremato, aveva perso troppo sangue: «Lo hanno intubato, hanno fatto il possibile. Ma è morto». Le reazioni dal mondo social non hanno tardato ad arrivare. Ferma condanna per il barbaro gesto.

Intanto il giovane ha sporto denuncia ai carabinieri della Stazione di San Costantino Calabro in attesa che si faccia chiarezza sull’intera vicenda. E la mente torna ad un altro episodio analogo, quello di questa estate a Zungri dove Billy, un altro meticcio che non faceva male a nessuno, tant’è che era accudito quotidianamente dalla comunità, venne ritrovato con filo di ferro al collo. Nei giorni scorsi, infine, l’ultimo atto barbaro con l’uccisione della mascotte del Centro di recupero tossicodipendenti Maranathà di Mileto. Il cane, indifeso, era stato colpito mortalmente con un’ascia.

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