La bara del maresciallo Fiorello
2 minuti per la letturaPIZZO (VIBO VALENTIA) – Un lungo applauso ha accompagnato l’uscita del feretro dal Duomo di San Giorgio. E’ il commiato che i napitini, e non solo, hanno voluto tributare per l’ultima volta al “loro” comandante, a Paolo Fiorello (LA NOTIZIA DEL SUICIDIO).
Quegli applausi testimoniano il rispetto che la comunità nutriva verso il sottufficiale che si è tolto la vita sabato scorso nel suo ufficio con un quella pistola d’ordinanza che l’aveva accompagnato nel corso della sua vita professionale nella grande famiglia dell’Arma dei Carabinieri.
I BIGLIETTI SCRITTI PRIMA DEL SUICIDIO
Il Duomo è gremito dalle più alte cariche militari e civili del territorio, soprattutto dei colleghi ancora scossi per il suicidio del comandante della Stazione di Pizzo. Occhi lucidi e volti affranti, trattenere le lacrime è stato, per loro, difficile e qualcuno non è riuscito a farlo nel corso della messa officiata dal prete del santuario di San Francesco, Padre Gaetano, insieme al prete di San Giorgio, Don Pasquale. Hanno partecipato anche i cappellani militari Don Vincenzo Ruggiero e Don Aldo Ripepi, e Don Fiorillo.
Nell’omelia padre Gaetano ha ricordato con quanta efficienza e senso del dovere il maresciallo Fiorello abbia servito l’Arma e Pizzo ed ha detto che proprio per “la paura di non poter più essere così efficiente e all’altezza del compito che è subentrata il lui l’ansia del futuro. Le ferite emozionali hanno preso il sopravvento sulla razionalità. Dietro una divisa c’è un uomo con dei sentimenti e delle fragilità e non siamo stati capaci di fare attenzione”. Una conferma quindi nelle parole del parroco alle voci dei gironi scorsi secondo le quali il motivo del drammatico gesto fosse riscontrabile nella paura di non potersi riprendere completamente da una brutta caduta che gli aveva causato una frattura scomposta alla gamba e che lo aveva costretto negli ultimi mesi con gesso e stampelle.
Il feretro, domani inizierà il suo viaggio per arrivare a Calatafimi, nel Trapanese, città di origine di Paolo Fiorello, dove verranno officiati, anche lì i funerali del maresciallo 37enne che la comunità napitina aveva adottato e che non dimenticherà mai.
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