La foto del sacerdote poi rimossa da Facebook
2 minuti per la letturaDon Pino La Rosa, parroco di Zungri nel Vibonese, al centro della polemica. Una sua nota di scuse affidata al suo avvocato
VIBO VALENTIA – Un prete che punta una pistola giocattolo verso un televisore sul cui schermo compare il segretario della Cgil Susanna Camusso. È la foto – fatta da un amico – comparsa sul profilo social dello stesso sacerdote, don Pino La Rosa, parroco di Zungri, piccolo centro del vibonese, accompagnato dalla frase, «Io questa me la farei. Fuori», e rilanciata sul social da altri utenti.
La vicenda ha portato alle scuse ed alla spiegazione da parte del sacerdote affidate ad una nota dell’avv. Carmine Pandullo. Il legale parla di «equivoca vicenda generata dalla pubblicazione di un’immagine goliardica», e prosegue sostenendo che «preme preliminarmente precisare che è solo per via di una sfortunata casualità che, in quel preciso frangente, fosse trasmessa sullo schermo un’immagine del rispettabilissimo segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso. Posta tale premessa – prosegue – è opportuno, tuttavia, evidenziare l’assoluto biasimo nei riguardi della propria condotta espresso sotto un duplice profilo da don Giuseppe, il quale, appresa la gravità del gesto di cui si è reso autore, vive in un profondo stato di angoscia dovuta all’enorme interesse, non previsto, suscitato dalla vicenda. In primo luogo sottovalutando la carica lesiva del gesto alla luce dell’ambito ludico e scherzoso del social network Facebook, ha aggiunto un proprio colorito commento all’immagine, del tutto inopportuno. In secondo luogo, nella misura in cui ha ignorato l’eco mediatica che la suddetta foto avrebbe potuto avere. Sul punto – afferma il legale – senza in alcun modo voler giustificare la condotta, è opportuno evidenziare l’animo scherzoso che, in modo risaputo, contraddistingue il parroco, al punto da indurre l’intera comunità dei propri amici e fedeli, in virtù della diretta conoscenza dello stesso e della sua vivace personalità, ad intervenire in difesa della sua assoluta buona fede».
«È lo stesso parroco – aggiunge il legale – ad autobiasimarsi ritenendo opportuno porgere le più sentite scuse a Susanna Camusso, sia come donna, sia quale segretario della Cgil, auspicando che possa accoglierle, comprendendo lo spirito goliardico e la successiva presa di coscienza del parroco in ordine alla inopportunità e potenziale offensività del proprio gesto».
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