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I proiettili ritrovati dal titolare del locale

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Ivano Daffinà, proprietario del Filippo’s, era già stato intimidito in passato e ha sporto denuncia in Procura

VIBO VALENTIA – Un déjà-vu del quale avrebbe voluto certamente fare a meno. Purtroppo per lui l’episodio si è riproposto a distanza di cinque anni solo che questa volta i proiettili recapitati non sono più uno ma tre.

Ivano Daffinà, titolare, insieme alla sorella Franca, del noto locale Filippo’s, sito al piano terra del settecentesco palazzo Gagliardi, in pieno centro storico e a due passi dal Tribunale, la scoperta l’ha appresa venerdì mattina all’apertura da parte degli addetti e della congiunta. I tre proiettili erano sistemati sul portone d’entrata dell’attività di ristoro tenute insieme da del nastro isolante. Nessun messaggio a corredo, nessun altro simbolo, solo quelle tre inquietanti presenze che hanno spinto la famiglia a sporgere denuncia alla vicina sezione di polizia giudiziaria della Procura.

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Per quanto concerne il movente, gli investigatori seguono diverse piste, ovviamente quella che fa riferimento all’attività commerciale sembrerebbe quella maggiormente seguita ma i petali della rosa di ipotesi non sono esigui. Ad ogni modo bisognerà anche vedere cosa dicono le telecamere di sorveglianza sia nelle immediate vicinanze del locale che nella zona particolarmente frequentata dalla “movida” vibonese anche in considerazione del fatto che spesso, proprio da Filippo’s, si svolgono serate con musica dal vivo.

Il componente della “Daffinà Sas” il 7 dicembre del 2011 era stato destinatario di un analogo avvertimento trovando una davanti la propria abitazione. Ma in precedenza la famiglia aveva subito un grave attentato: era il nel 2004 quando un incendio distrusse il ristorante aperto da poco tempo a Tropea che avrebbe portato la famiglia Daffinà ad abbandonare l’attività nella Perla del Tirreno. Famiglia che da circa un anno ha aperto un’attività di ristoro nella Capitale molto apprezzata, con i suoi componenti che spesso fanno la spola tra la Città eterna e Vibo Valentia.

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