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Il luogo dell'omicidio di Francesco Scrugli

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L’omicidio, avvenuto nel 2012, studiato per vendetta dopo la morte di Fortunato Patania. I dettagli durante l’udienza

VIBO VALENTIA –  «Ho assoldato io Vasvi Beluli e Arbem Ibrahimi perché dovevano uccidere Francesco Scrugli. L’ho fatto per vendetta perché quel giorno (il 18 sttembre 2011, ndr) in cui è stato ucciso mio padre Fortunato io ero lì e l’ho riconosciuto».

La frase di Giuseppe Patania riecheggia in un’aula bunker che la ascolta in silenzio. C’è il processo “Romanzo criminale” che vede alla sbarra i componenti della famiglia di Stefanaconi e presunti sodali.

L’imputato, sottoponendosi all’esame del pm della Dda Andrea Mancuso, ha riferito di aver preso i due killer macedoni a Canino (a Latina) agli inizi del 2012 che avrebbe poi “assoldato pagando loro la somma di 10mila euro”. Un omicidio, quello di Scugli, che «era stato ideato da me e da Daniele Bono (collaboratore di giustizia, ndr) ma del quale la mia famiglia non era a conoscenza. Per uccidere Scrugli erano stati impiegati Beluli e Mauro Uras unitamente ad una terza persona che li ha portati a Vibo Marina».

Francesco Scrugli fu ammazzato la sera del 21 marzo del 2012 in un agguato a Vibo Marina nel corso del quale rimasero feriti Rosario Battaglia e Raffaele Moscato (anch’egli collaboratore di giustizia) e rappresenta uno degli omicidi eccellenti della faida tra i Patania e il gruppo dei Piscopisani.

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