La sede del Conservatorio di Vibo
2 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – Rischiano il processo Candida Durante, 42 anni, di Vibo, il direttore del conservatorio di Vibo Francescantonio Pollice, 55 anni, di Lamezia, e il vicedirettore vicario dell’Usr Giuseppe Mirarchi, 63 anni, di Petrizzi. La procura, nella persona del Pm Barbara Buonanno, ha infatti chiesto il processo e il 21 febbraio del prossimo anno si svolgerà, davanti al gup Gabriella Lupoli, l’udienza preliminare. La vicenda, che risale alla prima metà del 2015, riguarda una presunta condotta illecita per favorire una docente vibonese e aveva finito col far iscrivere i tre nel registro degli indagati.
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I due dirigenti per abuso d’ufficio e la docente per falso. Le contestazioni fanno riferimento allo scorso anno e vedono Mirarchi aver disposto il “comando” per la docente in un periodo compreso tra il gennaio e l’agosto del 2015 nonché il rinnovo dal successivo settembre all’agosto di quest’anno, prevedendo, peraltro, che gli oneri economici fossero a carico del Miur e non dell’istituto. Pollice, invece, avrebbe stipulato il contratto a tempo determinato nel periodo gennaio-ottobre 2015 e presentato istanza di “comando” della docente all’Usr, precisando che gli oneri sarebbero stati a carico del Miur, e, infine, siglato una nuova collaborazione individuale in qualità di supplente di prima fascia seguita da un’altra inerente una supplenza annuale. In questo modo, i due indagati, avrebbero violato una specifica circolare ministeriale che disciplina modi e termini per i collocamenti in posizione di comando dei dirigenti scolastici e del personale docente.
Secondo le carte dell’inchiesta nonostante la domanda della Durante sia stata presentata nel dicembre del 2014, quindi abbondantemente oltre il termine di scadenza, sia stata inoltrata direttamente dall’insegnante, e non dall’istituto di appartenenza (cioè il Conservatorio), peraltro in difetto della delibera del consiglio di facoltà dell’istituzione musicale, è stato disposto il suo collocamento in posizione di comando.
Altra presunta violazione contestata riguarda la normativa del contratto di lavoro per il personale della Scuola che disciplina l’aspettativa per motivi di famiglia, di lavoro, personali e di studio. gl. p.
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