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VIBO VALENTIA – Si è congedato da Vibo questa mattina, nel corso di una partecipata cerimonia svoltasi al Tribunale di Vibo Valentia. Il procuratore capo Mario Spagnuolo da giovedì 30 giugno prenderà servizio presso la Procura di Cosenza, sua città d’origine dopo otto anni trascorsi a guidare l’Ufficio investigativo vibonese. Una cerimonia che ha visto la presenza di numerose autorità civili, militari e religiose, personale del Tribunale di Vibo Valentia, avvocati, magistrati, esponenti della società civile e durante la quale non sono mancati momenti intensi. Spagnuolo, nel suo intervento, ha avuto una parola di ringraziamento per quanti lo hanno, a vario titolo, affiancato negli anni alla guida della Procura, e poi ha tracciato un suo personale resoconto: «Ho sempre cercato un confronto aperto e un dialogo costante con le autorità civili, militari, religiose, con il mondo della autonomie locali».
Poi una speranza rivolta alla società vibonese: «In essa ci sono germogli preziosi la cui crescita si ha il dovere di favorire: le persone che animano eventi culturali di assoluto rilievo; il mondo dell’associazionismo; il mondo della scuola, vera e propria élite nel senso “gramsciano” del termine». Poi i saluti «agli amici del circolo del tennis, che hanno alleviato la malinconia di molte serate lontano dagli affetti più cari; al Foro vibonese e tutti gli esponenti degli ordini professionali presenti; alle forze dell’ordine, spesso rimaste in ombra; ai componenti delle sezioni di Polizia giudiziaria della Procura che, seppure in pochi, hanno affrontato indagini complesse con esiti felici, sviluppando professionalità eccellenti; ai carabinieri della mia scorta, con loro ho trascorso momenti difficili, ma molti altri me li hanno evitati». Quindi il ringraziamento ai colleghi e, in particolare a Roberto Lucisano e Fabio Regolo, attualmente rispettivamente in forza alla Corte d’appello di Reggio Calabria e alla Procura di Catania. In conclusione il saluto commosso ai suoi più stretti collaboratori. «A tutti i sostituti che si sono avvicendati in questi anni e infine alle mie giovanissime colleghe (i sostituti procuratori Barbara Buonanno, Benedetta Callea, Claudia Colucci, Concettina Iannazzo, Filomena Aliberti, ndr)».
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