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Il primo cittadino limbadese ha ricordato gli undici anni trascorsi dalla famiglia nella sua città: «Era un ragazzo buono, chi va all’estero ha bisogno di maggiore protezione»
SIRACUSA – «Un siciliano che parlava limbadese. Si figuri com’era radicato nella nostra comunità». Pino Morello, sindaco di Limbadi (Vibo Valentia), è giunto stamane a Carlentini per i funerali di Salvatore Failla, uno dei due tecnici della Bonatti uccisi in Libia. I due, Failla e Fausto Piano, furono rapiti a luglio assieme a Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, tornati in libertà il giorno dopo la morte di Piano e Failla e sopravvissuti ai sette mesi di terribile esperienza. Fuori dalla chiesa di Santa Tecla, il primo cittadino ha le lacrime agli occhi. Ha conosciuto la moglie Rosalba e ha ritrovato l’amico Natale Failla, padre di Salvatore, e la sua consorte.
La famiglia Failla, quando Salvatore era piccolo, si era trasferita a Limbadi, dove rimase per 11 anni; Natale si occupava di estrazione della pietra. «Sono venuto qui a portare la mia solidarietà e quella dei limbadesi. Abbiamo trascorso giorni di vacanza, felicità e gioia; sia Salvatore sia Giusi – aggiunge – erano i compagni di gioco dei miei figli».
Morello definisce Salvo un «ragazzo buono. Volevamo venire in forma ufficiale, con il gonfalone e la giunta al completo. Per noi chi cade sul lavoro è un martire. Questo ragazzo voleva dare alla sua famiglia la possibilità di vivere meglio; una possibilità che il Sud non dà. Bisogna onorare chi cade sul lavoro. Chi va all’estero deve avere maggiore protezione. Anche Fausto Piano è un eroe caduto sul lavoro».
Ieri sera alle 23.30 la salma di Failla è arrivata in paese, accompagnata dai familiari, la moglie Rosalba con le figlie Eva ed Erica, ed i genitori Natale e Pina, che si erano recati a Roma. La moglie di Failla ha chiesto espressamente che i funerali si svolgessero in forma privata. Dalle 9.30 di stamane, in chiesa è stato un continuo via vai di amici e conoscenti. Alle 12.30 la chiesa è stata chiusa e ha riaperto alle 14. Alle 15.30, il rito funebre che è stato presieduto dall’arcivescovo Salvatore Pappalardo.
Il sindaco di Carlentini, Giuseppe Basso, ha proclamato per oggi il lutto cittadino, invitando i commercianti a sospendere per un minuto la propria attività durante i funerali in segno di cordoglio. Hanno partecipato il prefetto di Siracusa, Armando Gradone, e i sindaci di Lentini, Alfio Mangiameli, e di Francofonte, Salvatore Palermo.
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