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Otto ergastoli su tredici in totale annullati dalla Cassazione e ora la corte di Assise di Milano dovrà svolgere un nuovo processo per gli omicidi di Stagno, Tedesco e Novella

di GIANLUCA PRESTIA

VIBO VALENTIA – Annullate otto condanne all’ergastolo su 13 inflitte in Appello. La suprema Corte di Cassazione ha così deciso. Un nuovo dibattimento si aprirà dunque, davanti alla Corte d’Assise di secondo grado di Milano per gli imputati già condannati al carcere a vita per l’omicidio di Rocco Stagno, ex capo della “maggiore” di Seregno, (29 marzo 2010), e cioè Rocco e Francesco, Leonardo Prestia, Massimiliano Zanchin, Francesco Elia, Claudio Formica (condannati all’ergastolo), nonchè Domenico Tedesco, che per lo stesso fatto, si era visto infliggere 30 anni.

Annullamento con rinvio anche Sergio Sestito (ergastolo per omicidio Tedesco) e Christian Silvagna (ergastolo per l’omicidio di Carmelo “Nunzio” Novella (14 luglio 2008) avvenuto davanti a un bar di San Vittore Olona, nel Legnanese. Sempre la Corte ha confermato le condanne di secondo grado per gli altri: il presunto boss Vincenzo Gallace, 65 anni, di Guardavalle; Antonio Carnovale, 53 anni, di Santa Caterina dello Ionio; Luigi Tarantino, 31 anni, di Cariati (Cs); Salvatore Di Noto, 56 anni, di Palermo; Agostino Caristo, 43 anni, di Guardavalle (Cz).

Il processo denominato “Bagliore” si rifà all’omonima operazione antimafia e aveva consentito di risolvere i delitti Novella, Tedesco e Stagno, avvenuti, secondo l’accusa della Dda di Milano, per il predominio sul territorio lombardo in una guerra interna alle cosche Gallace e Novella.

La causale dell’omicidio è stata ricondotta, sia dagli inquirenti e dai giudici calabresi (indagine Crimine), sia da quelli milanesi (indagini Bagliore/Infinito), all’ambizioso progetto autonomistico di Novella, che mirava a creare in Lombardia, sotto la sua supervisione, dei “locali” di ‘ndrangheta staccati e indipendenti dalla “casa madre calabrese”. Tale progetto, sarebbe stato avversato dai vertici della ‘ndrangheta che avrebbero deliberato l’eliminazione della vittima avvenuta ad opera di due sicari (individuati in Belnome e Panajia).

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