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SORIANO CALABRO (VIBO VALENTIA) – Un “no” deciso e chiaro alla ‘ndrangheta. È il “messaggio” che arriva da Soriano Calabro dove questa mattina si è svolta una manifestazione per il terzo anniversario della morte di Filippo Ceravolo, il giovane ucciso per errore la sera del 25 ottobre di tre anni fa nel corso della faida delle Preserre.

L’evento, organizzato dal padre del ragazzo, Martino, è iniziato con una messa, celebrata da don Pino Sergio, alla presenza dei familiari di Filippo, delle istituzioni locali, dei rappresentanti delle forze dell’ordine e di due testimoni di giustizia, Pino Masciari e Rocco Mangiardi.

«Vogliamo vedere gli assassini in prigione – ha urlato papà Martino -. Se il caso di mio figlio verrà archiviato Filippo sarà ucciso due volte. Vogliamo la verità e il carcere duro per gli assassini. Mio figlio non tornerà più a casa, ma io lotterò sempre per veder finire questo schifo. Tutti noi siamo a rischio di essere uccisi. La ‘ndrangheta, a quanto abbiamo potuto notare, non guarda né giovani, né bambini né donne incinte». Alla fine della messa il corteo si è diretto nel cortile della scuola media dove un lungo applauso ha accompagnato la piantumazione di un alberello in ricordo del diciannovenne, a cui ha partecipato anche la sorellina undicenne di Filippo, Giusi. (ANSA).

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