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VIBO VALENTIA – Sono prescritti i reati di omissione di atti d’ufficio e favoreggiamento persone nei confronti dell’ex procuratore di Vibo Valentia, Alfredo Laudonio, coinvolto nella vicenda relativa alle indagini sulla morte di Federica Monteleone, la sedicenne deceduta nel 2007 in seguito ad un blackout in sala operatoria nel corso di un intervento di appendicectomia (LEGGI LA NOTIZIA SULLA CONDANNA DEFINITIVA A 7 PERSONE PER LA MORTE DI FEDERICA MONTELEONE). Lo ha deciso la Corte di Cassazione.

I giudici della Corte D’Appello di Salerno avevano condannato Laudonio, difeso dagli avvocati D’Ambrosio Proto e Anello, alla pena di sei mesi per il mancato sequestro della sala operatoria dove fu operata la sedicenne morta. Contro l’ex capo della procura vibonese, già collocato fuori ruolo dal Csm dal 2009 con sospensione dallo stipendio e dalle funzioni (LEGGI LA NOTIZIA), si erano costituiti parte civile i genitori di Federica, Mary Sorrentino e Pino Monteleone assistiti dagli avvocati Paolo Carbone e Vincenzo Cantafio. Laudonio era stato assolto in secondo grado dal reato di falso che riguardava la mancata verbalizzazione di parte delle dichiarazioni del primario vibonese Michele Soriano, il quale aveva riferito che l’impianto elettrico della sala operatoria sarebbe stato modificato già il giorno dopo l’intervento chirurgico.

L’ex capo della procura vibonese, era stato collocato fuori ruolo dal Csm dal 2009 con sospensione dallo stipendio e dalle funzioni, si erano costituiti parte civile i genitori di Federica, Mary Sorrentino e Pino Monteleone assistiti dagli avvocati Paolo Carbone e Vincenzo Cantafio. Laudonio era stato condannato in primo grado e assolto in secondo grado dal reato di falso che riguardava la mancata verbalizzazione di parte delle dichiarazioni del primario vibonese Michele Soriano, il quale aveva riferito che l’impianto elettrico della sala operatoria sarebbe stato modificato già il giorno dopo l’intervento chirurgico.

 

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