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MILETO – Lo scorso 23 agosto, in occasione dell’anniversario della nascita di Natuzza Evolo, la mistica di Paravati, principale frazione di Mileto, che ha ispirato le preghiere di fedeli in tutto il mondo, il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, lo aveva fatto capire chiaramente: non appena i termini previsti dal diritto canonico fossero spirati sarebbe iniziato il percorso di Natuzza verso la beatificazione. E i termini scadranno il prossimo 1 novembre quando ricorreranno i 5 anni dalla morte della mistica avvenuta nel giorno di Ognissanti del 2009.

Mancano dunque ancora 3 settimane ma il presule ha voluto accelerare anticipando i tempi e chiedendo alla Conferenza episcopale calabra, riunitasi a Lamezia Terme il 6 e 7 ottobre, il parere sull’introduzione della causa di beatificazione della donna di fede.

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I vescovi calabresi sul punto non hanno avuto alcun dubbio esprimendo parere favorevole e così, di fatto, dando il via al processo che dovrebbe portare in un prossimo futuro alla beatificazione di Mamma Natuzza come tutti i pellegrini che l’hanno seguita nel corso della sua vita amano chiamarla. In realtà il vescovo Renzo in più occasioni ha ribadito la volontà di aprire rapidamente la procedura di studio per la eventuale elevazione agli onori dell’altare di Natuzza ma allo stesso tempo ha messo in guardia tutti dall’ipotizzare procedimenti particolarmente rapidi.

Ed in effetti la procedura è molto rigorosa. Oltre al termine dei 5 anni dalla morte prima di iniziare solo a parlare di eventuali beatificazioni, infatti, sono prescritti dei passaggi ben precisi da osservare. Ora che il vescovo ha avviato la procedura la Congregazione per le cause dei Santi dovrà valutare la richiesta e autorizzarlo ufficialmente a procedere. Quando arriverà questo passaggio Natuzza Evolo, la mistica di Paravati, sarà “Serva di Dio”. A questo punto inizia la fase più delicata che prevede le vere e proprie indagini per determinare la “fama di santità” di Natuzza raccogliendo le informazioni e i documenti utili allo scopo.

Tutto sarà trasmesso alla Congregazione per le cause dei santi per la valutazione. Una commissione ristretta, poi, esaminerà nel dettaglio il fascicolo e se il risultato sarà positivo si procederà al “decreto ufficiale sull’eroicità delle virtù” e la dichiarazione di “venerabile” della donna di fede, ultimo passo prima della beatificazione.

Per arrivare alla dichiarazione di beatificazione è necessario che venga riconosciuto un miracolo attribuito all’intercessione di Natuzza. Anche sulla valutazione del miracolo si svolgerà una inchiesta diocesana che una volta chiusa verrà trasmessa alla Congregazione per le cause dei santi.

Dopo una serie di rigide valutazioni da varie commissioni, alcune formate anche da esperti medici, si procederà o al riconoscimento del miracolo, nel qual caso il Papa (o un delegato) proclamerà la venerabile beata, o alla sua negazione, e allora il venerabile resterà tale. Infine, in caso di riconoscimento di un secondo miracolo, verificato con analoga procedura, il beato verrà proclamato santo. Un processo lungo e delicato per il quale adesso si è mosso solo il primo passo.

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