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VIBO VALENTIA – Un crollo improvviso davanti decine di migliaia di fedeli. Una struttura di metallo e legno che collassa su se stessa ai lati del palco. Quattro persone rimaste ferite e un’inchiesta che la Procura aveva avviato nell’immediatezza del fatto. E che adesso ha concluso iscrivendo nel registro egli indagati una persona: Antonino Gerocarni, 44 anni, di Palmi, titolare dell’omonima impresa incaricata di approntare sul sagrato della chiesa della fondazione un impianto di amplificazione rialzato da terra attraverso strutture modulari in alluminio. Ebbene, all’imprenditore, il pm Vittorio Gallucci, contesta i reati di danneggiamento colposo e lesioni personali. Era la mattina del 12 maggio dello scorso anno quando il piazzale, nel quale solitamente si svolgono le celebrazioni in ricordo di Natuzza Evolo, ospitava una vera e propria marea umana giunta da tutta la regione nella piccola frazione di Paravati per assistere alla “Festa della mamma” organizzata ogni anno presso la Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, ente ispirato dalla mistica. L’imprenditore non avrebbe rispettato il progetto originario nella costruzione della struttura e non avrebbe provveduto a fissare a terra le zavorre.

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