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Il luogo dell'omicidio di Francesco Scrugli

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VIBO VALENTIA – L’ultimo omicidio registratosi è quello del 6 luglio scorso, quando sulla spiaggia di Vibo Marina è stato assassinato il 31enne Davide Fortuna, alle 17 del pomeriggio, davanti alla moglie e ai figli. È stato anche il momento più eclatante della faida che da mesi sta insanguinando il cuore del Vibonese sull’asse Piscopio-Stefanaconi. Il precedente delitto il 26 giugno, a Stefanaconi, poco dopo le 8 del mattino, era stato ferito in un agguato Francesco Meddis.

L’1 aprile, invece, a Triparni, l’uccisione di Mario Longo. Quest’ultimo delitto seguì l’omicidio, avvenuto la sera del 21 marzo, di Francesco Scrugli, in un’imboscata nella quale rimasero feriti Rosario Battaglia e Raffaele Moscato. Lo stesso giorno, in un altro agguato, rimase ferito un loro presunto sodale di Stefanaconi, Francesco Calafati. E ancora il 20 febbraio morì assassinato a colpi d’arma da fuoco, a Stefanaconi, Giuseppe Matina.

L’1 febbraio, ancora, il ferimento di Francesco Scrugli, con un fucile di precisione, annuncio di una morte che si sarebbe consumata un mese e mezzo dopo. L’origine della scia di sangue avvenne con l’omicidio del 18 settembre, tra Francica e Piscopio, del pregiudicato di Stefanaconi Fortunato Patania, in risposta all’assassinio di Michele Fiorillo, il bracciante trucidato a colpi di fucile due giorni prima a poche centinaia di metri di distanza.

Restano da chiarire ulteriori presunti agguati, ed episodi, quasi sconosciuti all’opinione pubblica: che avrebbero visto come bersaglio esponenti della malavita di Piscopio. Le avvisaglie delle tensioni interne a Stefanaconi ed esterne a Stefanaconi in direzione Piscopio si erano comunque già registrate tra il 2007 e il 2008, con i casi di lupara bianca Penna e Foti e l’omicidio di Antonino Lopreiato.

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