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MILETO – Il caso aveva destato forte scalpore e non solo nell’opinione pubblica vibonese: quattro maestre arrestate, una indagata per presunti maltrattamenti ad un bimbo. Episodi reiterati nel tempo e commessi, secondo la Procura e i carabinieri di Vibo, tra le mura dell’asilo comunale della città normanna. Era l’11 luglio dello scorso anno quando i militari dell’arma notificarono il provvedimento del gip di Vibo alle cinque insegnanti: Adriana Mangone, 50 anni,  Elena Magliaro, 38 anni, Maria Teresa Spina, 57 anni (tutte e tre di Mileto) e Francesca De Liguori Cimino, 46 anni, di Francavilla Angitola. Altre due maestre, Maria Rosa Riso, insegnante di sostegno  e Anna Maria Veneziani erano state, invece, soltanto indagate. 

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DELL’ARRESTO DELLE MAESTRE DI MILETO

Adesso, nei loro confronti sempre la Procura della Repubblica di Vibo, nella persona del sostituto Vittorio Gallucci, ha chiuso l’inchiesta, denominata Don Rodrigo, facendo notificare alle sei maestre l’avviso di conclusione delle indagini. Avviso firmato nella giornata di martedì dal capo della Procura Mario Spagnuolo. 

Si chiude così la fase investigativa che aveva avuto origine nel mese di aprile del 2011 per mezzo di una rivelazione ai militari dell’Arma da parte di una persona, cui aveva fatto seguito il recapito, questa volta in forma anonima, di un plico contenente un Dvd con un filmato nel quale si vedevano alcune insegnanti sferrare schiaffi ai bimbi di una scuola ed in particolare aduno di questo, poi identificato in Domenico A. di cinque anni. Bimbo, la cui famiglia è rappresentata dall’avvocato Giuseppe Di Renzo, affetto da un disturbo di autismo infantile con iperattività impulsiva e che, data appunto la sua condizione, non potrà essere chiamato a testimoniare in un eventuale processo in quanto giudicato, dal consulente del gip, non idoneo.

 Dalle immagini gli investigatori erano riusciti a risalire sia alla scuola che alle maestre. Erano, pertanto, state installate nell’aula della struttura alcune telecamere nascoste le cui riprese avevano evidenziato le presunte violenze. Il gip di Vibo aveva concordato con le richieste della procura emettendo le ordinanze di custodia cautelare nei confronti delle sei indagate.

 

 

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