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Attività dei carabinieri che fanno luce sul tentato omicidio avvenuto a Rombiolo ad aprile di quest’anno: a finire agli arresti padre e figlio già noti alle forze dell’ordine


VIBO VALENTIA – All’alba di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Tropea hanno messo agli arresti due uomini, padre e figlio, rispettivamente di 66 e 43 anni, ritenuti presunti responsabili di un tentato omicidio (LEGGI LA NOTIZIA) avvenuto a Presinaci, frazione del comune Rombiolo lo scorso 22 aprile. Ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere il gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura della Repubblica, guidata dal procuratore Camillo Falvo. Si tratta di Giuseppe Castagna, 63 anni,, e il figlio Michele, di 43 anni, entrambi di Rombiolo e difesi dall’avvocato Giuseppe Bagnato.

I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, sono accusati di aver organizzato un agguato a colpi di pistola contro un 54enne del luogo, Carmelo Castagna. La vittima, raggiunta da proiettili al volto e al busto, sarebbe riuscita a salvarsi fingendosi morta, inducendo gli aggressori ad allontanarsi convinti di averlo ucciso. L’uomo, anch’egli noto alle forze dell’ordine per reati materia di sostanze stupefacenti, era poi stato rinvenuto dal fratello davanti l’uscio di casa sanguinante.

Sul posto, un volta scattato l’allarme, sono intervenuti gli uomini del 118  che, viste le condizioni dell’uomo, hanno fatto intervenire L’elisoccorso per l’immediato trasferimento del ferito all’ospedale di Catanzaro.  Le indagini dell’Arma e della Procura si sono immediatamente concentrate sui rapporti della vittima con i suoi mancati carnefici.

IL POSSIBILE MOVENTE DEL TENTATO OMICIDIO A ROMBIOLO

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Tropea, il movente dell’agguato potrebbe essere legato a vecchie tensioni tra le parti, aggravate dalla presunta presenza della vittima nei pressi dei terreni degli arrestati, forse per compiere attività illecite.
I due uomini sono attualmente detenuti e saranno sottoposti a interrogatorio di garanzia per chiarire la loro posizione. Le indagini continuano per verificare ulteriori dettagli sull’accaduto, in un quadro che, per il momento, resta caratterizzato dalla presunzione d’innocenza degli indagati.

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