Una udienza del processo Maestrale-Carthago
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L’ex boss di Vibo, Andrea Mantella, racconta il cosiddetto codice etico della ‘ndrangheta al processo “Maestrale” contro i clan del Vibonese
VIBO VALENTIA – Una donna che ha tradito il marito può essere uccisa senza che per la ’ndrangheta l’autore venga estromesso dall’organizzazione o degradato. Un bambino invece mai. È il codice etico del quale Andrea Mantella, ex boss di Vibo, dal 2016 collaboratore di giustizia, parla nel corso di una recente udienze del maxiprocesso ai clan mafiosi del Vibonese, “Maestrale”, che si sta celebrando nell’aula bunker – sempre più desolatamente vuota – nell’area industriale di Lamezia. A porre le domande al collaboratore, in sede di controesame, è l’avvocato Tommaso Zavaglia per sondare l’attendibilità del teste.
L’EX BOSS MANTELLA E IL CODICE ETICO DELLA ‘NDRANGHETA: “NON CI POSSONO ESSERE GAY”
L’apertura è col riferimento all’omicidio del cugino Filippo Gancitano – del quale Mantella ha abbondantemente riferito in “Rinascita-Scott”- perché omosessuale. “Fu ucciso per via di un codice interno alla ’ndrangheta?” chiede il legale e il pentito conferma: “Sì, corretto. Stando alle logiche della ‘ndrangheta, in un Locale, coi suoi codici e regolamenti etici, si prevede che non ci possano stare dentro persone gay, con macchie d’onore, cioè infami, ecc”.
Altra domanda: “Questo codice d’onore, che lei sappia, prevede anche delle ulteriori esclusioni?”. E Mantella replica anche in questo caso affermativamente: “Ulteriori esclusioni… per avere la dote della Camorra, si potrebbe pure incorrere in una fuoriuscita. In effetti. quello che io tentai per salvare la vita al Gancitano, per degradarlo con… dei riti che onestamente sono imbarazzanti da riferire in aula”.
MANTELLA: “UNA DONNA FEDIFRAGA SI PUÒ UCCIDERE”, LE RIVELAZIONI SUL CODICE ‘NDRANGHETA
Zavaglia insiste sul punto e chiede ancora se sia prevista una regola in forza della quale non possono essere appartenenti agli organismi criminali, a questo organismo criminale di tipo ‘ndranghetistico, soggetti che si sono resi responsabili di uno stupro di una donna: “Assolutamente no”, la replica, “non possono essere affiliati, non possono fare parte persone che si sono rese responsabili di uno stupro nei confronti di una donna, ci mancherebbe, assolutamente, non è consentito. E onestamente, se sei già detentore di qualche dote, paghi pegno o con la morte oppure con la degradazione”. Tuttavia, sul punto Andrea Mantella fa un distinguo: “Bisogna però vedere per quale motivo si uccide la donna. Se vi sono motivi di onore, che tradisce il marito, o …come la considera la ‘ndrangheta questa macchia d’onore, no; anzi, è un vanto”.
“I BAMBINI NON SI DEVONO TOCCARE”
“E l’uccisione di un bambino sarebbe consentito dal codice d’onore?”, chiede infine il legale e Mantella risponde: “Il bambino assolutamente, non ci sarebbe nessun motivo per uccidere un bambino, assolutamente. Stando a quelle che sono le mie conoscenze in base a questo codice etico della ‘ndrangheta, simili episodi rientrerebbero come per lo stupro in una causa di esclusione dell’appartenente o comunque di impossibilità di affiliazione”.
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