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don Ennio Stamile

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‘Ndrangheta nel Vibonese, i contenuti dell’audizione in Commissione antimafia dell’ex responsabile regionale di Libera, don Ennio Stamile e di quello attuale, Giuseppe Borrello


VIBO VALENTIA  – “Il Vibonese fa registrare il maggior numero di lupare bianche dal 1983 ad oggi e sono quasi tutti casi irrisolti”. Sono le parole che l’allora responsabile regionale di Libera, don Ennio Stamile, pronunciava durante l’audizione della Commissione parlamentare antimafia nella due giorni svoltasi a fine settembre 2020 a Catanzaro e i cui verbali sono ormai desecretati. Una problematica “incredibile” l’aveva definita il massimo vertice dell’associazione antimafia, motivando col fatto che “ci troviamo al cospetto di mamme di famiglia alle quali vengono sottratti i figli, ancorché giovani, e voi capite meglio di me che quando una mamma si rivolge a qualcuno, e in modo particolare ad un sacerdote, chiedendo aiuto per ritrovare il proprio figlio, il peso di questa sofferenza lo portiamo costantemente. Sollecito quindi un impegno in tal senso. Onestamente non vi saprei dire come intervenire”.

‘Ndrangheta nel Vibonese, Libera all’Antimafia: “Nocivo il costante alternarsi di vertici istituzionali e di polizia”

L’altra problematica esposta da don Ennio e della quale soffriva al tempo il territorio vibonese è il cambio costante di figure di riferimento come il questore e il prefetto: “Non possiamo permetterci il lusso, soprattutto a Vibo Valentia, un territorio che è stato per anni dimenticato dallo Stato, che questore e prefetto vengano cambiati dopo un anno o due. È una cosa allucinante”. Fortunatamente da qualche anno a questa parte la tendenza è cambiata.

I clan dietro i roghi dei rifiuti

Ultimo aspetto evidenziato dall’esponente dei Libera era la presenza della ’ndrangheta dietro i roghi dei rifiuti. Un fenomeno che si verificava maggiormente a Reggio ma anche il vibonese non era esente: “E’ una problematica grave dovuta all’emergenza spazzatura dove la ‘ndrangheta utilizza anche i rom per incendiare cumuli di spazzatura soprattutto nelle periferie di Reggio, causando gravissimi disagi agli imprenditori. Per cui, c’è una ‘ndrangheta che, come sapete meglio di me, purtroppo ha agito e continua ad agire nei meandri di questa particolare realtà che è la spazzatura in Calabria e soprattutto la sanità e in particolare la sanità privata in Calabria, causando quel buco che tutti quanti noi conosciamo e voi conoscete meglio di me. Vi ringrazio e vi chiedo scusa se mi sono dilungato”.

Elezioni, scioglimenti e mancato cambiamento

Nota dolente è stata la mancanza di disponibilità dei candidati alle elezioni e delle associazioni a mettere in atto il cambiamento soprattutto in quei paesi che uscivano dal commissariamento per mafia del comune. A parlare in questo caso era stato Giuseppe Borrello, al tempo coordinatore provinciale di Libera Vibo il quale aveva evidenziato, appunto, che l’associazione, supportata da tutta la rete di Libera, aveva “provato a dare un segnale anche alle ultime elezioni amministrative, soprattutto in quei Comuni che tornavano al voto dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Abbiamo provato a fare delle iniziative in questi Comuni, ma non abbiamo riscontrato disponibilità da parte dei candidati e delle associazioni locali.
Questo conferma che probabilmente le comunità non sono ancora pronte a fare il salto di qualità e che c’è ancora molto lavoro da fare. Soprattutto, in questi Comuni, vi è una forte necessità di presenza dello Stato, in termini di presenza delle forze dell’ordine ma non solo. Lo Stato – aveva aggiunto –  deve mostrare la propria efficacia non solo dal punto di vista della repressione ma anche nel garantire diritti, lavoro e quant’altro per ridurre tutte le arretratezze accumulate negli anni nel nostro territorio e per fare in modo che i giovani non siano costretti ad emigrare. Basti pensare alle situazioni in atto sul nostro territorio per le quali deve essere garantita la presenza dello Stato a 360 gradi”.

‘Ndrangheta nel Vibonese, le parole di Libera all’Antimafia su armi e devianza giovanile

Ultimo aspetto sottolineato da Borrello era stato la “forte presenza di devianza giovanile che riscontriamo nel nostro territorio, collegata anche alla facilità con la quale si reperiscono le armi nel nostro territorio, soprattutto per i giovani”. Al riguardo aveva proposto di “estendere e rafforzare anche al distretto di Catanzaro, nel quale rientra Vibo, il progetto “Liberi di scegliere” perché ci rendiamo conto che molte situazioni sono legate ai contesti familiari che i giovani vivono. Devono quindi essere messe in campo misure concrete affinché possano avere un’alternativa. Sicuramente il progetto “Liberi di scegliere” può funzionare anche nel nostro Distretto”.

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