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Il carcere di Vibo Valentia

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Apprensione al carcere di Vibo Valentia dove la penitenziaria ha salvato un detenuto che aveva tentato di appiccare un incendio in una camera di pernottamento

VIBO VALENTIA – Negli scorsi giorni, nel carcere di Vibo Valentia, all’interno del reparto accettazione, un detenuto extracomunitario, con problemi di carattere psichiatrico, si è reso responsabile dell’incendio della camera di pernottamento. Una situazione che ha reso necessario lo sgombero del reparto. Nel corso dell’intervento, da parte del personale di Polizia Penitenziaria, che ha messo in sicurezza il reparto, salvando la vita al detenuto, tre agenti sono rimasti intossicati, a causa dell’inalazione di fumi. Gli stessi hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche.

«Al recente incontro con il Prefetto di Vibo – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale – i segretari del SAPPE hanno trattato proprio il tema della sicurezza».

Ma anche «il tema dei detenuti con disagio psichiatrico, rispetto ai quali la Corte costituzionale, a gennaio dello scorso anno, ha chiaramente invitato il Parlamento a rivedere la legge di chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e di istituzione delle Rems, prevedendo la diretta gestione del ministero della Giustizia, rispetto a quella attuale affidata alle regioni».

«Una scelta auspicabile – proseguono i due – atteso che si tratta, comunque, di misure privative della libertà e non possono che essere affidate allo Stato.
Pertanto, chiediamo interventi immediati. Necessari per una corretta gestione degli internati, alla quale va affiancata l’istituzione delle articolazioni di salute mentale, laddove ancora non esistono, per la gestione di quanti non possono essere affidati alle Rems».

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